(ANSA) - ROMA, 23 GIU - Col "rischio concreto" che la fase di
ripresa economica prevista per i prossimi anni "esponga i liberi
professionisti a distorsioni sui loro compensi, è necessario
aggiornare e completare le norme sull'equo compenso introdotte
ormai nel 2017". Ad affermarlo ProfessionItaliane,
l'associazione che racchiude al proprio interno le
rappresentanze professionali che aderiscono a CUP e Rpt, che "ha
accolto con favore la ripresa dell'esame delle relative proposte
legislative: in ciascuna di esse ci sono spunti determinanti al
fine di giungere ad una ridefinizione della normativa sull'equo
compenso per i liberi professionisti, resa necessaria dalla
grave crisi pandemica che ha colpito tutti e che ha creato una
divaricazione evidente tra le garanzie del lavoro dipendente ed
i rischi della libera professione", recita una nota.
ProfessionItaliane, che lo scorso 9 giugno ha sottoposto alla
Commissione Giustizia della Camera una serie di proposte in
materia, auspica di "arrivare in tempi rapidi all'unificazione
delle proposte di legge in esame per concentrare la discussione
parlamentare su un unico testo base". In un documento proposto
al Parlamento, l'associazione evidenzia come ci sia "un
passaggio fondamentale dedicato alle Pubbliche amministrazioni"
che "in attuazione dei principi di trasparenza, buon andamento
ed efficacia delle proprie attività devono garantire sempre il
rispetto del principio dell'equo compenso, in relazione alle
prestazioni rese dai professionisti in seguito all'adozione
ufficiale del provvedimento. Dunque, alle Pubbliche
amministrazioni deve essere vietato l'affidamento gratuito di
prestazioni professionali", si legge. ProfessionItaliane si
augura che la discussione possa portare al più presto
all'approvazione del testo definitivo di un provvedimento che il
mondo delle professioni ritiene determinante per il proprio
futuro. (ANSA).