PARMA - "All'estero la qualità è una carta vincente, sono venuti tanti buyer al nostro stand a Cibus per chiedere informazioni sull'origine e la tracciabilità dei nostri salumi e prosciutti e il fatto che noi come Clai-cooperativa lavoratori agricoli imolesi possiamo garantire l'intera filiera italiana dei nostri prodotti è molto apprezzato". Lo afferma Fabio Lorenzoni, direttore vendite di Clai. "Su queste tematiche all'estero c'è più attenzione che in Italia dove si dà più per scontato che salumi e prosciutti contengano carne italiana e invece non è vero perchè la maggior parte ha carne proveniente dall'estero - aggiunge Lorenzoni - I buyer esteri chiedono schede tecniche, oltre ad assaggiarlo, son molto attenti agli ingredienti e alla composizione della filiera". "Oltre a garantire una filiera 100% italiana - continua Lorenzoni - abbiamo anche una linea di prodotti biologici, anche qui possiamo certificare che tutta la filiera sia assolutamente bio".
"Siamo una realtà dinamica - prosegue Lorenzoni - e il fatturato è in crescita, abbiamo fatto un ampliamento dello stabilimento, e faremo altri investimenti per un altro allargamento nel 2017". "Inutile dire che gli ultimi allarmi sanitari su carni rosse e salumi da parte di organismi internazionali ci stano dando fastidio - conclude Lorenzoni- In Italia soprattutto c'è un ondata mediatica che influenza negativamente il consumatore. I consumi di salumi in Italia, dopo il crollo intorno al 20% accaduto all'indomani dell'allarme Oms, cedono il 5-6%. Il salame nello specifico cala un pò più della media, intorno al 10%. il prodotto più penalizzato è il wurstel con cali addirittura del 30%".
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