(ANSA) - PERUGIA, 29 GEN - L'avvocato Delfo Berretti rinuncia
all'incarico di difensore di Piero Fabbri, accusato di omicidio
nell'indagine sulla battuta di caccia ad Assisi nella quale è
morto Davide Piampiano. La decisione - in base a quanto risulta
all'ANSA - è stata presa per questioni di opportunità legate ai
rapporti con la famiglia della vittima e sarà formalizzata
lunedì mattina.
Intanto è stato trasmesso dal gip di Perugia (che ha disposto
la misura cautelare) alla Procura di Firenze il fascicolo, nel
quale si ipotizza l'omicidio volontario con dolo eventuale. La
madre di Piampiano è infatti giudice onoraria e quindi il codice
prevede che a occuparsi del caso debbano essere i magistrati
toscani. Il giudice del capoluogo umbro fisserà ora
l'interrogatorio di garanzia poi l'intero procedimento finirà a
Firenze.
Si delinea nel frattempo il quadro accusatorio nei confronti
di Fabbri, in carcere, che il giovane morto considerava un
"secondo padre". Nelle immagini della piccola telecamera che
portava nel cappellino, per poi condividere le immagini sui
social, si vede Piampiano con entrambe le mani occupate, il
telefono cellulare in una e un localizzatore Gps nell'altra. Poi
uno sparo, l'arrivo di Fabbri, che gli dice "ma cosa ti ho
fatto", con il fucile e gli ultimi minuti di vita del giovane
colpito al petto da proiettile calibro 12.
Tra gli elementi d'accusa per l'arrestato anche il fatto che
all'arrivo dei soccorsi non avesse invece né la giacca né il
fucile da caccia. Poi una telefonata fatta all'altro giovane
impegnato nelle battuta nella quale dice che "Davide si è
sparato al petto" mentre dall'autopsia è emerso che il colpo era
stato esploso da lontano.
E' stato proprio il comportamento di Fabbri a far ipotizzare
l'omicidio volontario. L'uomo infatti è accusato di avere
cercato di depistare le indagini e soprattutto di avere omesso
"di chiamare tempestivamente" i soccorsi. (ANSA).
Ucciso mentre caccia, rinuncia difensore dell'arrestato
Nel video vittima con cellulare e Gps in mano, atti a Firenze
