Allargare lo sguardo sulla storia
del Novecento attraverso le immagini fissate su pellicole
cinematografiche molto particolari, diffuse a partire dal 1922
per il pubblico amatoriale, che saranno raccolte, digitalizzate
e valorizzate.
L'iniziativa è messa in campo a Venezia da "Ri-Prese",
spin-off dell'Università Iuav di Venezia, insieme a Fondazione
di Venezia, Fondazione M9, Museo del '900 e Fondazione Iuav con
il progetto "Ininfiammabile - Campagna di raccolta per il
centenario del cinema amatoriale".
Si tratta di una "call to action" alla quale potrà
partecipare chiunque, sul territorio del Triveneto, si ritrovi
fra i vecchi cimeli di casa le storiche pellicole in formato 9.5
mm "Pathé Baby", largamente utilizzate dalle famiglie negli anni
Venti e Trenta del XX secolo e delle quali ricorre nel 2022 il
centenario. Immagini e memorie entreranno a far parte
dell'Archivio Audiovisivo della Memoria Territoriale di Ri-Prese
e della collezione permanente di M9-Museo del '900 di Mestre, in
vista di usi espositivi, didattici e di condivisione con la
cittadinanza.
La storia dei film Pathé Baby inizia nel 1922, quando i
fratelli Pathé mettono in commercio in Francia, a 27 anni dalla
prima proiezione cinematografica Lumière, il formato
cinematografico 9.5 mm, pensato in maniera specifica per un uso
domestico e familiare, ininfiammabile. A Venezia trova fra i
propri estimatori anche l'artista Mariano Fortuny, e il critico,
sceneggiatore e regista Francesco Pasinetti, che girò in Pathé
Baby il suo primo cortometraggio. Fu utilizzato principalmente
negli anni Venti e Trenta, per lasciare nei decenni successivi
spazio ad altri supporti per il cinema amatoriale, come l'8 mm e
il super8.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA