"E' un po' azzardato" il paragone
con l'influenza spagnola "perché i virus sono diversi, ma oggi
su una popolazione di oltre sette miliardi di persone avremmo
pianto 350-400 milioni di morti. Questo non è successo perché la
scienza è progredita". Lo ha detto il sindaco di Aosta, Gianni
Nuti, durante la cerimonia al cimitero del capoluogo regionale
in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime
dell'epidemia di coronavirus, tenutasi accanto alla stele
posizionata lo scorso anno in loro ricordo.
"L'alternativa qual è? E' di ritornare - ha aggiunto Nuti -
come frate Salvatore, nel romanzo 'Il Nome della rosa', che
cercava di fare innamorare la fanciulla della foresta creando un
intruglio con lo sterco di cavallo, i tuorli d'uovo e gli occhi
di gatto nero. Dobbiamo quindi avere una grande fiducia
nell'uomo, nel suo pensiero e nella capacità di trovare i rimedi
per vivere meglio e più a lungo".
Nell'occasione sono stati anche presentati i lavori di
riqualificazione che hanno interessato la Sala del commiato del
cimitero. "L'amore per la scienza - ha spiegato Nuti - non
basta. Abbiamo anche bisogno di alimentarci con l'immaginazione,
con i simboli, con i nostri sistemi di credenze, per chi è
religioso e per chi non lo è". Il progetto, realizzato dall'Aps,
è stato affidato a Chicco Margaroli: "Ho imparato - ha spiegato
l'artista - che il dolore è un generatore di significato. Questo
ci ha fatto focalizzare su una storia antichissima, che ci
racconta di radure rituali: dal tema della grande natura ci
siamo concentrati sull'albero".
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