L'Assemblea legislativa
dell'Umbria ha affrontato nella seduta odierna il tema degli
effetti della crisi energetica sull'economia e la società
regionale con la discussione unificata scaturita dalla
presentazione di tre diverse mozioni sull'argomento, firmate
rispettivamente da Thomas De Luca (M5s); Stefano Pastorelli
(Lega); Pd-Patto civico e Gruppo misto.
Dopo l'illustrazione degli atti di indirizzo, al termine degli
interventi e dopo una pausa nei lavori per tentare di addivenire
ad un unico testo condiviso, l'Aula di Palazzo Cesaroni ha
respinto la mozione del Movimento 5 Stelle (11 no, 7 sì); ha
approvato la mozione della Lega con 10 voti favorevoli, 1
contrario (M5S), 6 non votanti (Pd, Patto civico, Misto); voto
contrario per l'atto di indirizzo degli altri gruppi consiliari
di minoranza (10 no, 7 sì).
Gli obiettivi della mozione approvata ('Richiesta al Governo
nazionale per ottenere misure immediate di sostegno alle imprese
e ai cittadini contro l'aumento del prezzo di gas ed energia
elettrica') sono stati evidenziati dal firmatario, Stefano
Pastorelli, prima del voto: "L'inarrestabile corsa del prezzo
dell'energia rende la situazione emergenziale sul piano
economico e sociale, tale da dover mettere in campo tutto quanto
sia necessario per scongiurare la chiusura delle aziende e
l'impossibilità da parte dei cittadini di far fronte all'aumento
vertiginoso delle spese da sostenere. Le dimensioni di scala di
questa crisi energetica sono tali da rendere necessario uno
sforzo congiunto non solo a livello locale ma soprattutto a
livello statale ed europeo. Per questo chiediamo alla Giunta di
promuovere presso il Governo nazionale l'attuazione di tutte le
misure necessarie al contenimento del caro-energia, tra le
quali: l'introduzione di un tetto al prezzo del gas e l'adozione
di una contrattazione collettiva a livello europeo; di
modificare il meccanismo europeo che prevede l'obbligo di
acquisto di quote Ets (Emissions Trading System) a carico delle
imprese rendendolo più idoneo alla situazione critica dei
mercati energetici e meno impattante per le aziende che già
lottano con il caro energia; la riforma del mercato elettrico e
la separazione del meccanismo di formazione del prezzo
dell'elettricità da quello del gas; l'introduzione di misure per
il contenimento dei costi delle bollette con risorse nazionali
ed europee (stimate in circa 30 miliardi di euro), anche
attraverso l'istituzione di un apposito Temporary Framework che
autorizzi gli Stati membri ad adottare aiuti diretti al tessuto
economico; l'attivazione di misure di garanzia, rateizzazione e
finanziamenti agevolati a favore delle imprese sui contratti
pluriennali di approvvigionamento energetico; l'avvio della
riforma del sistema di pricing del mercato elettrico,
riconducendo il prezzo dell'energia al costo di generazione,
valutandone anche le diverse fonti; l'introduzione di ulteriori
meccanismi di semplificazione amministrativa che favoriscano la
diffusione di impianti di produzione energetica da fonti di
energia rinnovabile eliminando vincoli e limitazioni derivanti
da norme nazionali che ostacolano l'approvazione dei progetti".
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