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Uil, serve un nuovo welfare e un'idea di Umbria sostenibile

Uil, serve un nuovo welfare e un'idea di Umbria sostenibile

'Pesano invecchiamento, spopolamento e basse retribuzioni'

PERUGIA, 15 febbraio 2024, 12:00

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Invecchiamento, spopolamento e basse retribuzioni del lavoro mettono l'Umbria in una condizione non certo tranquilla e richiedono uno sforzo per un'idea di futuro inclusiva, capace di tenere insieme tutte le fragilità, ma soprattutto di impostare un rilancio sostenibile socialmente ed economicamente": lo affermano in una nota il segretario generale Uil Umbria Maurizio Molinari e la segretaria generale Uilp Umbria, Elisa Leonardi.
    Molinari e Leonardi commentano i dati Istat contenuti nella pubblicazione "Popolazione e crisi demografica: il caso dell'Umbria in un'Italia che invecchia" elaborata dall'Aur. "Un contesto, quello nazionale e locale - dicono - ormai al limite della sostenibilità economica. In Umbria la percentuale degli over 65 è del 25 per cento, i minori da zero a dieci anni sono meno degli over 70. La diminuzione della popolazione in età lavorativa si stima pari all'8,5 per cento (in Italia del -7,8) con una perdita di 44mila unità".
    "Questo quadro demografico - proseguono Molinari e Leonardi - che va avanti contestualmente agli stipendi più bassi d'Italia, fa sì che l'Umbria e i nostri governanti a tutti i livelli, si trovino di fronte a sfide diverse per il futuro. L'obiettivo che dovrebbe essere proprio e comune è quello di progettare un sistema di welfare che sia sostenibile, diffuso e gratuito, con l'idea di non lasciare indietro nessuno. Accogliamo con soddisfazione il dato della Fondazione Gimbe, secondo la quale l'Umbria faccia meglio della media nazionale per gli ultra 75enni non autosufficienti assistiti in trattamento socio-sanitario-residenziale. In audizione al Senato, il presidente Cartabellotta ha reso noto come a fronte di una media nazionale di 40,2 anziani assistiti per 1.000 abitanti, l'Umbria risulti sopra la media con questo dato che sale a 46 (nel 2021).
    Un dato positivo che non ci farà abbassare la guardia sui diritti all'assistenza delle persone, come sull'attuazione degli investimenti relativi alla Missione 6 del Pnrr, sulla sanità. È fondamentale che Case e ospedali di comunità procedano a ritmo spedito, ma è altrettanto necessario che non siano cattedrali nel deserto: serve il personale necessario per farle funzionare".
   

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