Cinque ritratti di donne a figura
intera realizzati su altrettante lastre di ferro dipinte da
artiste e artisti locali e non. Una sorta di museo/biblioteca a
cielo aperto per ricordare figure femminili che hanno dato un
importante contributo alla nostra società. Le cinque lastre,
sagomate a seduta, verranno saldate in aggiunta a tre panchine
di Parco Petrarca a Bolzano, andando così a ridefinirne lo
spazio, rigenerandolo in un luogo di memoria, cultura e arte.
Le donne rappresentano idealmente una "goccia" di memoria
che il progetto vuole diffondere. La memoria di figure femminili
individuate grazie ad un confronto e un processo partecipato
della rete delle associazioni promotrici dell'iniziativa che
costituiscono la vera e propria anima del progetto. Si tratta di
donne che non sono scese a patti con quello che volevano essere
e fare nelle loro vite: Maria Silvia Spolato, 1935-2018, la
prima donna che dichiarò pubblicamente, in Italia, la propria
omosessualità. Poi Theresia Raich, 1919-2018. Detenuta nel Lager
di Bolzano; Franca Turra, 1918-2003. Bolzanina, nome di
battaglia "Anita", staffetta partigiana; Ada Vita, 1924-2022.
Fondatrice dell'AVIS Alto Adige, infermiera volontaria; Maria De
Paoli Toffol, 1903-1978. La prima donna di lingua italiana a
gestire un rifugio in Alto Adige.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA