AbilNova e Uici del Trentino, che
hanno sede in via Malvasia, in un immobile interessato dai
lavori per il bypass ferroviario di Trento, hanno richiesto,
tramite una lettera inviata ad Italferr grazie al contributo
dell'avvocato Paolo Frizzi, che si possa fare un incontro per
presentare le criticità, trovare soluzioni, garantire i servizi
di vitale importanza che vengono erogati nell'immobile e
tutelare diritti e sicurezza dei lavoratori e soprattutto
dell'utenza specifica. Il presidente di AbilNova, Lorenzo
Andreatta, ha presentato in conferenza stampa la situazione di
difficoltà e di incertezza, dopo la comunicazione - definita
"fumosa" - ricevuta da Italferr: "Italferr potrebbe imparare
dall'Associazione Nazionale Alpini", dice proprio Andreatta,
"che nei luoghi delle proprie adunate lascia sempre qualcosa di
concreto per il futuro. L'idea potrebbe essere quella di
acquisire l'immobile per metterlo, a fine cantiere, a
disposizione del territorio e della comunità, magari con un
progetto del "Dopo di noi" che coinvolga pubblico e realtà del
terzo settore, contando su una struttura centrale e
sostanzialmente nuova".
Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, ha sottolineato la
disponibilità del Comune per definire insieme le questioni
ancora aperte, soprattutto sulle occupazioni temporanee, e per
farsi parte attiva nel creare le condizioni di un dialogo con
Italferr e trovare soluzioni per risolvere le attuali criticità
e valutare il futuro di questo immobile. "Dietro ad un numero
civico ci sono storie, percorsi ed attività che si rivolgono a
migliaia di persone e che hanno reso la cooperativa
un'eccellenza riconosciuta a livello nazionale. La Provincia
metterà in campo le proprie risorse per questa particolare
situazione", ha detto l'assessore provinciale Mattia Gottardi.
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