L'impatto del Green Deal europeo
che ha, tra i numerosi fini, quello di una produzione
sostenibile entro il 2030, danneggerebbe la produzione europea
di mele: l'Italia potrebbe perdere fino al 30% della produzione
e la Polonia il 50%. Lo dice uno studio dell'Università di
Wageningen che analizza sei obiettivi della strategia Farm to
Fork (F2F) e della strategia per la biodiversità (BD),
sviluppando quattro scenari per i quali sono stati valutati gli
impatti.
Secondo lo studio, l'effetto combinato del primo e secondo
scenario con l'abbandono del 10% della superficie per favorire
la biodiversità, avrebbero un impatto significativo sulla
produzione, con perdite previste superiori al 20% e prezzi in
riduzione del 15% per le mele italiane. Inoltre, l'espansione
dell'area biologica al 25% del totale potrebbe per i melicoltori
italiani risultare in un calo di produzione generalizzato.
Assomela - associazione dei produttori italiani che rappresenta
l'80% della produzione nazionale - ribadisce quindi "la
necessità di una valutazione oggettiva di impatto da parte della
Commissione (...)".
Per quanto riguarda il commercio internazionale lo studio
prevede un calo nelle esportazioni dell'UE, che passerebbe da
circa 1.300.000 a 450.000 tonnellate a fronte di importazioni in
EU in aumento, con effetti gravi per l'Italia, che nel 2021 ha
esportato circa 370.000 tonnellate di mele verso Paesi terzi. Il
sistema italiano delle mele sarebbe - sottolinea Assomela -
quindi, tra i più colpiti dalle politiche del Green Deal, con
una grave perdita di produzione e reddito per la melicoltura
europea ed italiana, che metterebbero a rischio la permanenza
stessa delle aziende nelle campagne.
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