Estese tracce di colore sono state
scoperte sul gruppo scultoreo in marmo della Madonna col Bambino
e Angeli adoranti, durante il restauro della Porta dei
Cornacchini e del rivestimento marmoreo del lato nord del Duomo
di Firenze (oltre 1.000 mq). L'intervento, iniziato a settembre
2021 e terminato pochi giorni fa, conferma che il gruppo
scultoreo era in origine policromo. È la prima volta, ha
spiegato l'Opera di Santa Maria del Fiore, che vengono ritrovate
tracce così estese di colore su sculture che decoravano
l'esterno del Duomo di Firenze.
Durante il restauro sono stati rimossi considerevoli depositi
di sporco superficiale e fenomeni di degrado di varia natura: i
restauratori hanno così portato alla luce la decorazione
damascata della veste del Bambino, la pupilla dell'occhio
sinistro della Vergine e, in aree circoscritte, il colore
azzurro-verde dell'interno del manto della Vergine e tracce di
rosso sull'esterno oltre i toni di panna-avorio della veste
dell'angelo sinistro. Con ogni probabilità, secondo il museo, la
Madonna col Bambino e Angeli adoranti non era l'unica delle
decorazioni scultoree policrome del Duomo di Firenze, che oggi
appaiono del colore bianco del marmo. Da queste ultime scoperte
emerge quindi l'immagine di un Duomo a colori, con marmi
bianchi, verdi e rosa delle facciate esterne e ai mosaici di
color rosso e oro della facciata arnolfiana.
"L'emozionante scoperta di policromia sulle figure della
Porta dei Cornacchini della Cattedrale di Firenze - ha spiegato
Timothy Verdon, direttore del Museo dell'Opera del Duomo - ci
ricorda che la Firenze della fine del Trecento-inizi del
Quattrocento era una città molto colorata. La cattedrale aveva
anche statue dipinte con dorature sulle ali degli angeli e sulle
vesti, quindi una festa, una festa che abbiamo dimenticato e che
ora iniziamo a riscoprire".
Per il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze,
"potrà sembrare strano che sia data tanta importanza a una Porta
di una chiesa, ma in realtà la porta per una chiesa è molto
importante, perché è il collegamento tra quello che si celebra
nell'edificio e la vita normale delle persone".
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