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Parlano le compagne di Julia Ituma: "Nulla lasciava presagire"

Parlano le compagne di Julia Ituma: "Nulla lasciava presagire"

L'ex allenatore: "Aveva un carattere molto deciso, molto diretto, non aveva mai mezze misure o mezze parole"

ROMA, 14 aprile 2023, 20:56

Redazione ANSA

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Julia Ituma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Julia Ituma - RIPRODUZIONE RISERVATA
Julia Ituma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Hanno rotto il silenzio per spiegare il loro il dolore per la morte della giovanissima pallavolista, Julia Ituma, che avrebbe compiuto a ottobre 19 anni, precipitata dal sesto piano di un albergo turco, dopo una partita in trasferta.

Sono le sue compagne di squadra, della Igor Volley Novara, e non riescono a capacitarsi dell'accaduto: "Avremmo tanto voluto che Julia condividesse con noi il suo dolore, perché nella vita come nello sport qualsiasi ostacolo diventa più facile da superare se lo si affronta assieme, come una squadra. Nulla ha mai anche solo lasciato presagire che una cosa del genere potesse accadere, altrimenti - aggiungono - saremmo intervenute". E chiudono con un appello: "Vi chiediamo sostegno e supporto, vi chiediamo di starci vicini".

Il dolore prosegue nelle parole di suor Giovanna Saporiti, fondatrice e presidente della società novarese: "Oggi ci sentiamo tutti impotenti e sconfitti, per non essere riusciti a intercettare il disagio di Julia e per non avere avuto la possibilità di intervenire in tempo" dice. "Essere fragili o incontrare difficoltà nella vita è normale, ma bisogna sempre avere speranza e trovare il modo di superare le avversità anche con l'aiuto di altre persone" prosegue il patron Fabio Leonardi.

Per adesso però lo sport si ferma, a cominciare dagli allenamenti della squadra. La Federvolley intanto ha deciso di rinviare al 19 aprile la partita prevista domenica, gara1 dei quarti di finale dei playoff scudetto del Novara a Chieri, nel Torinese. Per gli altri campi ci sarà un minuto di silenzio. Lo stesso la Regione ha chiesto di osservare prima dell'inizio di tutte le manifestazioni sportive in programma in Piemonte.

A ricordare Julia, e i "suoi occhioni", quelli che "ti misuravano sempre per capire se la stavi dicendo una cavolata oppure qualcosa a cui le credeva" ci sono anche dirigenti sportivi del suo passato, come Matteo Azzini, il suo ex viceallenatore della nazionale italiana Under 20 ai tempi del mondiale del 2021, vinto proprio delle azzurre. "Quell'anno è stata decisiva - dice - in finale il suo contributo è stato molto importante. Era molto determinata, aveva ben chiaro in testa dove voleva arrivare: un'atleta molto bella da allenare. Aveva un carattere molto deciso, molto diretto, non aveva mai mezze misure o mezze parole, se doveva dirti una cosa te la diceva - aggiunge -. Una persona solare in alcuni momenti, che dava l'anima".

Del suo talento parlano anche i suoi avversari. "Era una promessa del volley, avrebbe avuto sicuramente una fulgida carriera", evidenzia Filippo Vergnano, presidente del Reale Mutua Fenera Chieri. "Sicuramente era una delle promesse del mondo pallavolistico italiano", conferma Massimo Galli, il direttore sportivo del Chieri, dove milita Stella Nervini, l'ex compagna di Ituma nel Club Italia e Under 20, che ieri ha scritto una lettera commuovente all'amica scomparsa. Un'altra ex del Club Italia è la pallavolista triestina Alice Trampus, che ricorda così Julia: "Era una mia cara amica era una brava persona, pronta ad ascoltare, silenziosa, ma sempre presente nel momento del bisogno. C'è, e per sempre ci sarà una parte di lei nel mio cuore", conclude Alice.

I tifosi del Novara volley, sconvolti e in silenzio stampa

Si dicono sconvolti dalla morte di Julia Ituma, al punto che, almeno fino alla prossima partita contro il Chieri, hanno deciso di chiudersi in un silenzio stampa. Sono la tifoseria ufficiale della Igor Gorgonzola, la squadra di volley novarese di cui faceva parte la pallavolista morta a Istanbul. "Il Baluardo Novara - scrivono sui social come tifoseria - per esprimere la propria vicinanza alla famiglia di Julia, alla società Igor Volley e a tutti coloro che conoscevano la nostra Titu, dichiara il silenzio stampa fino alla prossima partita". La loro è una fede, come recita il loro motto 'Sempre ovunque' che li ha portati a seguire le atlete che chiamano 'igorine' anche a Istanbul, dov'era presente uno dei venti fedelissimi, con tanto di striscione con scritto 'Novara', che però gli addetti alla sicurezza turchi hanno impedito di esporre. Della morte della giocatrice il tifoso stesso i trasferta ha appreso solo la mattina dopo, dai media. Ancora sconcertati nelle prossime ore s'incontreranno "per decidere tutti insieme come ricordare Julia". Il post sui social contiene una foto della ragazza e listato a lutto.

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