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Cospito: Donzelli attacca quattro deputati del Pd, bagarre alla Camera

Cospito: Donzelli attacca quattro deputati del Pd, bagarre alla Camera

L'esponente di FdI ha accusato gli esponenti Dem per avere incontrato in carcere l'anarchico

01 febbraio 2023, 10:38

Redazione ANSA

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Un momento dell 'intervento di Giovanni Donzelli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un momento dell 'intervento di Giovanni Donzelli - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un momento dell 'intervento di Giovanni Donzelli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Bagarre nell'Aula della Camera dopo che Giovanni Donzelli di Fdi cita parti delle affermazioni di Alfredo Cospito riportate dal quotidiano Repubblica in relazione al 41 bis. Insorgono il Pd e Avs contro l'esponente di Fdi, che parlava durante l'esame della proposta di legge sulla istituzione della commissione Antimafia. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha chiesto di "ricostruire subito quanto riferito in Aula".

"Cospito è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere. Dai documenti che si trovano al Ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei casalesi diceva, incontrando Cospito: 'Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato', che sarebbe l'abolizione del 41 bis. Cospito rispondeva: 'Dev'essere una lotta contro il 41 bis'. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando. Io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi", ha detto Donzelli in Aula.

Cospito, Donzelli: 'Sinistra sta con lo Stato o con i terroristi?'

Immediata la replica del vicesegretario Pd (e deputato) Peppe Provenzano che ha accusato Donzelli di "sporcare un momento di grande unità che il Parlamento ha il dovere di costruire sui temi di lotta alla mafia". "Ci sono molte ragioni per le quali potremmo invitare Donzelli a vergognarsi e non le ripeterò tutte in quest'aula, ne dirò solo due. La prima è che il suo intervento non c'entra nulla con l'articolo uno della proposta di legge che stiamo esaminando. La seconda è che sta sporcando la profonda unita' che stiamo cercando di costruire sui temi della lotta alla mafia. Unità", puntualizza.

Duro intervento anche del segretario del Pd Enrico Letta: "Il gruppo di maggioranza relativa ha il compito di far si che si trovino percorsi utili per tutti sui temi condivisi. Ma ciò si è interrotto con l'intervento fuori luogo di Donzelli. Mi aspettavo che il capogruppo Foti intervenisse per biasimarlo e invece lo ha difeso. Noi rispettiamo il vostro lavoro, voi rispettate il nostro. Sulla lotta alla mafia il rispetto deve essere massimo". 

Ed anche Debora Serracchiani, chiamata in causa direttamente, ha detto la sua: "Sbaglia chi pensa di poterci dividere tra buoni e cattivi su temi così delicati. E' stato un grave errore intervenire questa mattina con parole che avrebbero dovuto essere evitate nel modo più assoluto". Parlando fuori da Montecitorio ha poi sottolineato che "l'aula di oggi era chiamata in modo unanime ad approvare la proposta di legge istitutiva della commissione antimafia. Su questo pensiamo che ci debba essere unità. Questa unità è stata insozzata dalle parole di Donzelli, che sono gravissime e hanno contenuto e carattere di rilevanza penale. Visto che Donzelli ha importanti ruoli istituzionali, ci chiediamo se questa sia la posizione del presidente Meloni. Chiediamo alla presidente Meloni di prendere una posizione chiara. Ci dica la presidente Meloni se la pensa allo stesso modo".

Il dem Federico Fornaro ha chiesto di istituire stituire "una commissione, un giurì d'onore secondo il regolamento della Camera, che giudichi la fondatezza dell'accusa di Donzelli, che ha leso l'onorabilità dell'onorevole Serracchiani e del Pd. Al capogruppo Foti dico, Donzelli deve scusarsi". 

Richiesta accolta dal presidente della Camera Lorenzo Fontana. "E' stata richiesta la nomina di una commissione incaricata di verificare quanto accaduto e la correttezza delle affermazioni", ha detto Fontana annunciando un giurì d'onore. "Invito tutti i gruppi sulla base della rilevanza dei temi che abbiamo da affrontare in Aula a voler riprendere un ordinato esame su provvedimento rispetto ai quali non mi pare ci sia alcuna divergenza politica", ha concluso.

"Nessun sindacato" sulle parole pronunciate nell'Aula della Camera sul caso Cospito dai deputati, "ma serve rispetto reciproco", ha anche detto Fontana. "Stamani facendo riferimento sia all'ultima parte dell'intervento di Donzelli sia quelli di altri deputati di opposizione la dialettica politica è andata senza dubbio oltre il rispetto del principio di rispetto".

"Donzelli ha fatto una critica assai aspra all'opposizione accusando quattro parlamentari di una certa condotta. Il minimo è che ci sia una replica nei suoi confronti...", ha spiegato il vicepresidente Giorgio Mulè, invitando a "rileggere il resoconto". Intanto, i deputati Pd intervengono a raffica, chiedendo a Donzelli di scusarsi con i quattro deputati del Pd che ha accusato di aver incontrato Cospito. 

Non sono però arrivate le scuse da parte dell'esponente della maggioranza che ha contrattaccato: "Le scuse? No. Andrò volentieri al giuri' d'onore per chiedere al Pd di chiarire le sue parole. Mi auguro che la sinistra italiana che sta balbettando su Cospito chieda scusa agli italiani''.

Cospito, Donzelli: 'Non mi scuso, pronto al giuri' d'onore'

 

I DOCUMENTI E LA RICHIESTA DI DIMISSIONI
Dai banchi delle opposizioni arriva la richiesta di dimissioni dal Copasir per Donzelli. Il primo ad accusare l'esponente di Fratelli d'Italia nel suo ruolo di vicepresidente del Copasir è Federico Fornaro del Pd.  "Donzelli ha citato espressamente documenti depositati al ministero della Giustizia e ha citato colloqui nel carcere di Sassari tra detenuti al 41 bus. Anche in base al ruolo di Donzelli, che è vicepresidente del Copasir, chiediamo che ci dica come ha fatto ad avere questi documenti rendendo Cospito il legame tra gli anarchici e la mafia, facendogli così un grande favore", ha chiesto Fornaro in Aula alla Camera.

A stretto giro la replica di Donzelli. "Non è possibile che abbia avuto quelle informazioni che ho citato dal Copasir perchè per gli atti c'è un registro apposito su cui si firma quando si consultano, e io non ho mai consultato alcun documento del Copasir", ha chiarito Donzelli. "Come mi sono arrivati quei documenti? Sono depositati al Ministero della Giustizia, non secretati e consultabili da qualsiasi deputato. Sono stati consegnati dal Dap. Lo dico senza alcuna polemica e senza entrare nel merito. Se mai avessi usato il Copasir per quegli atti certamente mi sarei dovuto dimettere", ha concluso.

La risposta non è bastata a convincere le opposizioni. "Inaccettabile quello che Donzelli ha detto questa mattina ed è ancor più grave che abbia fatto riferimento a documenti riservati del ministero della Giustizia che avrebbe visionato. A che titolo ha preso visione di questi documenti? In qualità di vicepresidente del Copasir, di dirigente di Fratelli d'Italia, di amico del sottosegretario Delmastro? Per fare chiarezza presenteremo un'interpellanza urgente". Lo ha annunciato Maria Elena Boschi, deputata di Azione - Italia Viva - Renew Europe, intervenendo in Aula "Noi che negli anni passati siamo stati attaccati in modo populista anche da Donzelli senza che si levasse una parola in nostra difesa, ora esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi ed amici del Pd, non per la comune militanza di un tempo, ma perché Donzelli ha violato le regole istituzionali e lo sanno anche i colleghi di maggioranza che tacciono per amor di coalizione. Ora - conclude - Donzelli dovrebbe chiedere scusa e lasciare il ruolo di vicepresidente del Copasir".

"Quelle informazioni prodotte dal Dap sono nella esclusiva disponibilità del Ministro della Giustizia. Ecco perché ora è anche dovere di Nordio chiarire. E Donzelli deve dimettersi dal Copasir, perché con uno come lui nessuno può sentirsi al sicuro". Così il vicesegretario del Pd e vicepresidente del Gruppo alla Camera, Peppe Provenzano, su Twitter.

Dopo il secondo intervento in aula dell'onorevole Donzelli la critica di analfabetismo istituzionale va rilanciata con ancora più forza". Lo afferma il deputato e presidente di Più Europa Riccardo Magi. "A questo punto è il governo a dover chiarire la provenienza dei documenti citati da Donzelli e le modalità di accesso agli stessi. Se, come è probabile, non si tratta di documenti accessibili da parte di parlamentari qualcuno a via Arenula dovrà assumersi la responsabilità politica di questa immotivata fuga di informazioni e dell'uso distorto di esse. Se la diffusione delle intercettazioni per Nordio è, giustamente, una porcheria questa cos'è?", conclude Magi.

"Il vicepresidente del Copasir e deputato Donzelli intervenendo in aula ha parlato questa mattina di documenti su presunti legami e contatti tra la mafia e gli anarchici attraverso colloqui in carcere tra Alfredo Cospito e mafiosi. Donzelli ha reso pubblici i contenuti di intercettazioni tra mafiosi e Cospito. Il ministro Nordio come può consentire che atti segreti siano divulgati dal deputato Donzelli. Donzelli rendendo pubbliche i contenuti delle intercettazioni ha danneggiato il lavoro di intelligence della forze dell'ordine .ma noi chiediamo quali siano le fonti di queste informazioni, perché se le avesse ricevute in qualitá di membro del Copasir avrebbe violato il segreto di Stato. Scriveremo formalmente al ministro di Grazia e Giustizia e al presidente del Copasir perché se Donzelli avesse violato il segreto non può più fare il vice-presidente del Copasir. Vogliamo sapere se nel rendere pubblici i contenuti delle intercettazioni in corso sia stato commesso un illecito e per questo presentiamo esposto alla procura della Repubblica di Roma." Cosí in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.

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