Gli asset in gestione del private
banking a fine 2022 si attesteranno a 949 miliardi di euro e
supereranno i mille miliardi entro il 2024, raggiungendo 1.084
miliardi grazie a una crescita media annua del 6,8% (rispetto al
+2,7% degli operatori retail). La stima è dell'Aipb,
l'Associazione italiana private banking che indica come gli
operatori private siano convinti che, nonostante un
peggioramento atteso per l'economia italiana, il settore potrà
registrare nei prossimi 12-18 mesi un miglioramento delle sue
prospettive.
Nel primo semestre di quest'anno, il settore ha raccolto 42
miliardi di euro (pari al 4,1% degli asset totali rispetto al
-0,2% degli operatori retail).
Dal 2007 le masse riconducibili alle famiglie servite dal
private banking hanno registrato una crescita significativa
(Cagr - tasso annuale di crescita composto - +6,6%), superiore
alla crescita della ricchezza italiana che si è fermata all'1,4
per cento.
"Anche in un anno straordinariamente complesso come il 2022, il
private banking ha saputo proseguire nel suo virtuoso percorso
di crescita. L'ulteriore sviluppo dell'Industria continuerà a
fondarsi sulla centralità della consulenza e del private banker
e sugli elementi chiave che ne hanno determinato il successo:
fiducia, innovazione e protezione", sottolinea il presidente
dell'associazione del settore, Andrea Ragaini.
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