L'Unione nazionale giovani dottori
commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec) chiede al governo
di prorogare fino al 31 dicembre 2022 la possibilità di
rateizzare i debiti fiscali e previdenziali con criteri più
'morbidi', che consentano alle micro e alle Piccole e medie
imprese (Pmi) una migliore pianificazione, anche alla luce
dell'aumento dei contagi e della lunga crisi economica". Lo
afferma il presidente del sindacato professionale Matteo De
Lise, riferendo che, "di fatto, ad oggi, per le cartelle
esattoriali inviate dal 1° gennaio 2022 si tornerà alle regole
ordinarie, più gravose per i contribuenti che intendono
richiedere la rateizzazione delle cartelle esattoriali.
Significherebbe segnare, forse in maniera definitiva, il
rapporto tra fisco e contribuenti. L'emergenza pandemica -
prosegue - non è ancora alle spalle. Pensare che aziende e
professionisti siano in grado di poter sostenere un impegno che
ad oggi corrisponde a 60 milioni di cartelle esattoriali (tenute
sospese per effetto della pandemia) e 15 milioni di alte
comunicazioni dell'Agenzia delle Entrate significa essere fuori
dalla realtà". Per il vertice dell'Ungedcec, con il recente
decreto fiscale "il Legislatore ha previsto per le cartelle
esattoriali notificate dal 1° settembre al 31 dicembre, che il
termine per il pagamento venga fissato in 180 giorni dalla
notifica e non più in 60 giorni. Adesso, servirebbero modifiche
più strutturali, e per questo chiediamo di prevedere che lo
stesso termine di 180 giorni diventi la normalità, almeno per
tutto l'anno 2022, con il pagamento della eventuale prima rata
entro il 31 dicembre, in modo da non intaccare i bilanci
pubblici", si chiude la nota dei giovani dottori commercialisti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA