"La scelta di Invitalia di consentire
l'accesso degli utenti all'Area riservata e ai servizi online
del proprio sito esclusivamente attraverso le credenziali Spid,
tra l'altro di livello 1, è l'ennesima occasione persa per
avvicinare realmente la Pubblica amministrazione alle imprese e
ai professionisti". A pensarla così il presidente dell'Unione
nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili,
Matteo De Lise." È evidente l'esigenza di adeguarsi al Decreto
Semplificazione e innovazione digitale, ma non si comprende come
l'esclusivo accesso con Spid si leghi a questa decisione, che di
fatto limita la libertà di scelta ai contribuenti e
imprenditori, ledendo quella garanzia per la modalità di accesso
ai servizi online che dovrebbe essere la chiave per la
semplificazione dei rapporti con la Pa. Com'è possibile - si
domanda - che un Decreto che dovrebbe semplificare venga
recepito ed attuato al rovescio, complicando? Il problema non è
lo Spid, utilissimo strumento, ma l'approccio che la PA dimostra
verso le imprese e, indirettamente, verso i professionisti". Per
il numero uno del sindacato dei giovani dottori commercialisti,
"si potrebbero cercare altre strade, come ad esempio prevedere
la possibilità ulteriore di accedere tramite Spid del
professionista, appositamente delegato dall'imprenditore, come
avviene anche per altri Enti", si chiude la nota dell'Ungdcec.
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