(ANSA) - ROMA, 13 DIC - È di 16 milioni di ettolitri la
domanda di vino italiano all'estero che chiude i primi nove mesi
con volumi in sostanziale continuità (+0,3%) rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno, per un controvalore-record di
quasi 5,8 miliardi di euro in aumento del 12,3%. Un dato che
però che lascia poco spazio all'esultanza, determinato più dalla
spinta inflattiva che dalla domanda reale, che potrebbe non
bastare a coprire l'aumento dei costi. Sono le elaborazioni
dell'Osservatorio del vino Uiv-Ismea su base Istat.
Il settore è sempre più influenzato dalla performance delle
bollicine, che in attesa della consueta prova di fine anno tra
gennaio e settembre mettono a segno +9,2% in quantità e +22,7%
in valore. Il vino tricolore vede i fermi appiattiti sui volumi
dello scorso anno (-0,3%), con i rossi in particolare difficoltà
(-2,6% contro +2,6% dei bianchi). Le Dop ferme si posizionano
sotto la media per quantità (-2%) e per valore (+9,6%). Quanto
ai mercati la domanda dei fermi è stabile o in leggero calo in
Germania e UK, mentre calanoo le quantità vendute negli Usa
(-6%) e in Svizzera (-7%); tra le piazze in positivo Giappone
(+29%), Canada (+8%), Svezia e Paesi Bassi. Meglio invece i
trend dei top buyer per quanto riguarda gli sparkling, che
vedono gli Stati Uniti a saldo zero per volume, il Regno Unito a
+5% e la Germania a +6%, con exploit di acquisti da Francia
(+25%) e Canada (+15%). Analizzando l'export secondo la piramide
della qualità, nei primi 9 mesi dell'anno, il segmento Dop ha
realizzato poco più della metà delle vendite (8,4 milioni di
ettolitri), registrando +2,2% dei volumi per un totale di 3,9
miliardi di euro (+14,6% sullo stesso periodo 2021), pari a due
terzi del valore dell'export enologico italiano. Stabili a 4
milioni di ettolitri i vini Igp per un controvalore di 1,3
miliardi di euro (+7,2%). (ANSA).
Vino: Uiv-Ismea, bene export in 9 mesi ma pesa inflazione
È di 16 milioni di ettolitri la domanda di vino italiano
