Philips ha chiuso il secondo
trimestre con ricavi complessivi in rialzo del 6% a 4,23
miliardi di euro. La divisione Diagnosi e Trattamenti è salita
del 10% a 2,11 miliardi. In calo dell'11% la Telemedicina
(Connected care), mentre sono saliti del 28% a 827 milioni i
ricavi del settore Salute Personale. Stabili a 104 milioni gli
altri ricavi. In rialzo da 390 a 532 milioni di euro il margine
operativo lordo a fronte di un calo dell'utile netto da 210 a
153 milioni di euro.
"Abbiamo mobilitato le risorse necessarie del Gruppo - spiega
l'amministratore delegato Frans van Houten - per migliorare la
qualità di alcuni prodotti respiratori e per la salute del sonno
e siamo consapevoli dell'impatto che questo sta avendo sui
pazienti, in quanto il loro benessere è il cuore di tutto ciò
che facciamo in Philips". "Stiamo discutendo con le principali
Autorità regolatorie - aggiunge - per ottenere l'autorizzazione
a distribuire i kit di riparazione e gli apparecchi di ricambio
che stiamo producendo".
Van Houten ha poi annunciato un riacquisto di azioni per 1,5
miliardi di euro come segno di "fiducia nella nostra strategia
industriale e finanziaria". Invariate le stime sull'intero
esercizio di una crescita dei ricavi fino al 5% e un Mol
rettificato in miglioramento di 60 punti base a causa della
"incertezza sull'impatto mondiale della Pandemia e sugli
approvvigionamenti di componenti elettronici".
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