Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Addio a Peter Brook, leggenda del teatro

Addio a Peter Brook, leggenda del teatro

Scompare a 97 anni con tutta la ricchezza del suo lavoro

ROMA, 04 luglio 2022, 11:37

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Lo spirito, questa materia immateriale impossibile da giustificare e da mostrare, è l'unica giustificazione per l'evento teatrale", ha sempre affermato Peter Brook, una delle più grandi figure della scena teatrale internazionale, e oggi scompare a 97 anni (era nato il 21 marzo 1925), con tutta la ricchezza del suo lavoro, la più mitica.

Basterebbe ricordare il suo 'Marat-Sade' di Weiss a metà anni '60 e poi il colossale 'Mahabarata', spettacolo per Avignone del 1985 poi divenuto anche film e recentemente graphic novel.

"La corda tesa è l'immagine che meglio rappresenta la mia idea di teatro", dichiarava, aggiungendo "non voglio insegnare nulla, non sono un maestro, non ho teorie". Per lui l'importante è sempre stata l'impressione, far scattare la fantasia, che più è libera, più è essenziale e forte il punto di partenza. Brook si è sempre impegnato per riuscire a far scomparire in scena ogni artificio, per far si' che il diaframma tra la vita e l'arte venisse superato, praticamente annullando il concetto di finzione davanti alla rivelazione di una verità esistenziale profonda. Così con lui il teatro diventava esperienza intima collettiva di vita, perchè "quando un gruppo di persone è riunito per un evento molto intenso, che deve esprimere tutto ciò che in poesia un grande autore può dare, lo spirito diventa tangibile come è tangibile che quest'impressione non si può avere in solitudine e il suo senso per tutti è che la vita può essere vissuta".

Il teatro è stato nella vita di Brook sin da quand'era ragazzo, se firma la sua prima regia a 18 anni e quindi si fa notare come interprete delle opere di Shakespeare, tanto da diventare, prima, direttore del London's Royal Opera House e, nel 1962, della Royal Shakespeare Company, dove affianca ai classici una serie di opere moderne e lavori sperimentali ispirate in particolare al 'teatro della crudelta'' di Artaud, come un celeberrimo 'Marat-Sade' di Peter Weiss e 'Us' lavoro che faceva riferimento alla violenza della guerra in Vietnam.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza