Teatro, danza, musica ma anche
discipline trasversali con oltre 40 tra artisti, gruppi e
compagnie per un totale di circa 170 repliche: è la 52/a
edizione di Santarcangelo Festival, la più longeva
manifestazione italiana dedicata alle arti performative
contemporanee, in programma dall'8 al 17 luglio nel borgo
medioevale di Santarcangelo di Romagna, nel riminese. E' nata
nel 1971, lo stesso anno del Dams di Bologna, nella cui sede è
stata presentata: "Si tratta di un programma esaltante - ha
detto Mauro Felicori, assessore alla Cultura della Regione
Emilia-Romagna - con una capacità continua di sorprese nella
ricerca delle novità".
"Can you feel your own voice" (Riesci a sentire la tua voce)
è il titolo scelto per questa edizione dal nuovo direttore
artistico, il polacco Tomasz Kireńczuk, che ha deciso di
coinvolgere tante compagnie internazionali, molte delle quali
per la prima volta in Italia. Tra le tante discipline che
verranno sviluppate, Kireńczuk ha posto l'attenzione sul tema
del femminismo con la presenza di tante artiste in grado di
esprimere anche scelte radicali: è il caso della portoghese
Monica Calle che aprirà la manifestazione assieme a dodici
danzatrici portando alla luce la tenacia delle donne e il loro
bisogno di comunità e di ribellione; o della austro-svizzera
Teresa Vittucci che presenterà il suo ultimo spettacolo Doom,
seconda parte di una trilogia sul tema della vulnerabilità.
Maria Magdalena Kozlowska proporrà per la prima volta in Italia
Commune, spettacolo ispirato alle proteste contro la
penalizzazione dell'aborto, in cui la performer e attivista
polacco-olandese invita un gruppo di musicisti classici, in un
luogo dedicato alla musica classica e all'opera come il Teatro
Galli di Rimini, a decostruire le canoniche formule del genere
operistico per celebrare il potere del femminile.
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