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>>>ANSA/ Annalena Benini, 'leggere è stata la mia prima libertà'

>>>ANSA/ Annalena Benini, 'leggere è stata la mia prima libertà'

Passaggio di consegne al Salone con l'uscente Nicola Lagioia

TORINO, 19 maggio 2023, 17:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(dell'inviata Mauretta Capuano) Annalena Benini non vede l'ora di cominciare la sua avventura al Salone del Libro di Torino. "È una cosa immensa, veramente grande, di cui sono felicissima e penso che si potrà fare una cosa bella, così come è stato bellissimo, meraviglioso, il Salone di Nicola in questi anni, con l'amore per farlo, con l'amore per i libri e per i lettori" ha detto la scrittrice e giornalista, della quale è da poco uscito per Einaudi il libro Annalena, oggi al Salone del Libro di Torino, in un incontro con Nicola Lagioia. Un appuntamento che è stato alla fine un passaggio di consegne tra il direttore uscente e la nuova direttrice che dal 2024 guiderà il Salone. "Sono qui da un po' di giorni. Con Nicola ho visto il Salone che cresceva, che si costruiva. C'erano gli stand che non esistevano e dopo due ore erano allestiti. Pensavo: 'non è possibile che domani mattina sia tutto pronto'. Questa cosa qua non l'avevo mai vista. Sono sempre venuta al Salone, amandolo, ma non ho mai visto la costruzione del Salone e la passione con cui tutte le persone lo fanno, a partire da Nicola, ma di tutte quelle che ho incontrato" ha spiegato la Benini.
    Le ha dato qualche consiglio Nicola? "Il più importante è che il Salone di Torino è il Salone dei lettori, mi sembra la cosa fondamentale da tenere sempre presente" ha raccontato ai giornalisti.
    Tra gli applausi del pubblico, per chi arriva e per chi se ne va, Lagioia ha dato tutto il suo sostegno e stima alla prossima direttrice: "Sono certo che Annalena Benini sarà una eccellente direttrice del Salone del Libro. Datele una mano, perché Torino non è una piazza così facile. Adesso forse è più facile di 7 anni fa. Sicuramente il Salone crescerà ancora, ne sono certo".
    "Visto che qui ci sono anche mia madre, mia sorella e a mia madre non sembrava vero che avessi trovato il posto fisso, se mi volete dare una mano spiegatele - io non ci sono riuscito e non ci sono riusciti neppure la mia casa editrice, gli amici - che aver lasciato il Salone è stato un atto libero e volontario" ha detto Lagioia.
    In una lunga passeggiata nello specchio dei libri, filo conduttore di questa edizione, Benini ha detto di essere "prima di tutto una lettrice. Nei libri cerco un avvicinamento alla realtà, qualcosa che mi permetta di guardare la realtà nel suo cambiamento. Molti mi hanno aperto delle porte. Cerco nei libri qualcosa di simile a un' innocenza, una scoperta, ma non ingenua, che arricchisca il mio sguardo sul mondo" ha raccontato.
    E tra le scrittrici ha citato Natalia Ginzburg "con il suo modo schivo, però dritto. È stata la prima scrittrice che mi ha fatto capire che ci può essere una forma ibrida nella scrittura, mi ha rassicurato sulla meraviglia del leggere" ha detto Benini.
    Lettrice disordinata, casuale, come ha spiegato di essere stata in gioventù, ha sottolineato: "Mi sembrava di volere tutto.
    Leggere mi ha sempre esaltato. Non mi facevano andare tanto in giro i miei genitori e invece quello lo potevo fare. La lettura è stata la prima libertà che ho incontrato".
    Lagioia, nell'incontro moderato dalla giornalista Rosa Polacco, ha parlato di sé come di un "lettore diffidente" e sottolineato che "il problema che abbiamo è come si inizia a leggere" e in chiusura, prima del passaggio di consegne, ha ricordato con commozione Alessandro Leogrande: "Domani sarebbe stato il suo compleanno. Ha fatto parte del gruppo per il primo anno del Salone. è morto a 40 anni, era un maestro più giovane di te, ma più grande di te".
   

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