C'è il racconto di un infinito e
stratificato patrimonio di sapere, ma anche di edifici preziosi
e unici al mondo, spesso gioielli d'architettura e arte, che
quella bellezza custodiscono nel volume "Scrigni di storia - Le
sedi monumentali degli Archivi di Stato", presentato questa
mattina nel porticato superiore del chiostro del complesso di
Sant'Ivo alla Sapienza, sede dell'Archivio di Stato di Roma,
alla presenza del Ministro della Cultura Dario Franceschini. A
cura della Direzione Generale Archivi, il volume offre con un
linguaggio chiaro una approfondita analisi del "contenuto" e del
"contenitore" degli Archivi italiani, con fotografie realizzate
direttamente dai direttori degli istituti e testi scritti dai
funzionari: un modo per continuare a dimostrare la vitalità di
luoghi il cui valore spesso viene dimenticato, presidi di
conoscenza nei quali invece ogni attività, proprio grazie alla
passione di chi ci lavora, procede in modo ininterrotto (anche
in piena pandemia, gli archivi sono riusciti a garantire
l'apertura). "Gli archivi sono una ricchezza del Paese: in
questi anni mi sono battuto per far avere investimenti al
settore e continuerò sempre a impegnarmi per far capire
l'importanza di questo grandissimo patrimonio, al di là del
ruolo che avrò nella prossima legislatura", ha detto il ministro
della cultura Dario Franceschini, sottolineando la capacità del
volume di "mostrare in modo intelligente gli archivi per la
prima volta da un angolo visuale nuovo". "E' un lavoro corale,
fatto in casa, che racconta ben 47 sedi", ha spiegato Anna Maria
Buzzi, Direttrice generale Archivi, "gli archivi italiani sono
conosciuti per i 1500 km di documentazioni archivistiche che
conservano, un patrimonio tra i più grandi al mondo. Ma in pochi
sanno che le sedi in cui gli archivi si trovano spesso sono
edifici storici, costruiti per altri scopi".
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