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Agende rosse "con Nino Di Matteo, da Gasparri un passo indietro"

Agende rosse "con Nino Di Matteo, da Gasparri un passo indietro"

Movimento antimafia, lettera a prefetto Genova "per il Governo"

GENOVA, 20 aprile 2024, 10:38

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

A fianco del magistrato Nino Di Matteo, "oggetto nei giorni scorsi di un duro attacco perpetrato nei suoi confronti dal capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri", a causa dell'intervista rilasciata a Saverio Lodato nel libro 'Il colpo di spugna'. Il Movimento delle Agende rosse, che oggi ha tenuto una manifestazione sotto la prefettura di Genova, ha consegnato al prefetto Torraco una lettera aperta che, si chiede, sia consegnata alla premier Meloni e all'Esecutivo.
    La lettera riguarda l'interrogazione proposta da Maurizio Gasparri al ministro Nordio per conoscere quali iniziative il guardasigilli intenda assumere per verificare l'eventuale sussistenza di responsabilità disciplinari a carico di Di Matteo e a tutela della magistratura, della Corte di Cassazione e all'ulteriore eventuale sussistenza di reati derivanti dalle esternazioni contenute nel libro. "Sembrerebbe - si legge nella lettera del Movimento - che il senatore Gasparri abbia invocato il vaglio di responsabilità disciplinari e penali su Di Matteo in conseguenza del fatto che quest'ultimo ha manifestato la propria opinione in senso critico rispetto alla sentenza della Cassazione che ha assolto gli ufficiali del Ros Mori, Subranni e De Donno, oltre che Dell'Utri, già senatore di Forza Italia, tutti imputati nel cosiddetto 'processo trattativa Stato - mafia' insieme agli esponenti di Cosa nostra. Arduo è pensare come l'atto del senatore non possa realmente costituire un precedente grave per tutti i magistrati che vorranno continuare a pensare con indipendenza - scrive il Movimento -. Quasi impossibile non scorgere un abuso nell'atto di sindacato ispettivo e uno sfregio alla memoria di servitori dello Stato come Falcone e Borsellino. Preoccupante l'ulteriore tentativo di boicottaggio, isolamento e delegittimazione di magistrati che mortificano la propria vita per alto senso dello Stato e della giustizia. Tanto basterebbe affinché il senatore Gasparri avvertisse il dovere di fare un passo indietro". La manifestazione di oggi "vuol chiedere che Governo e Parlamento si schierino decisamente a tutela di chi subisce continui attacchi e delegittimazioni" che "sono terreno fertile per il proliferare del pensiero e dell'agire mafioso".
   

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