Colpo di scena al processo in corso
a Napoli sull'omicidio dell'aspirante pizzaiolo Francesco Pio
Maimone: il testimone, titolare di uno degli chalet che si
trovano nei pressi del luogo nella tragedia, è stato incriminato
dalla Corte di assise per falsa testimonianza durante l'udienza,
a causa del suo comportamento omissivo nel corso
dell'escussione.
"Non ricordo di aver detto questo", "riconosco le persone in
foto, avevano preso una birra ma non hanno partecipato alla
lite", "non so chi ha partecipato al litigio della scarpa" e
"alcuni erano clienti assidui".
Riguardo al presunto assassino di Maimone, Francesco Pio Valda,
il testimone, Giovanni Nacarlo, titolare dello chalet Agostino,
ha riferito di averlo visto per la prima volta il giorno della
lite, scoppiata per un pestone su un paio di sneakers firmate.
L'udienza è stata sospesa: si sta convocando un avvocato
d'ufficio che assisterà il testimone.
Secondo quanto ha riferito un agente della Polizia scientifica
durante l'udienza in corso, il colpo che ha ucciso Francesco Pio
Maimone è stato esploso da una distanza di 15 metri e non in
aria.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA