"Imbarazzo? No. Se gli elementi di
prova mi dovessero convincere che ci sono responsabilità da
parte dell'architetto Massimo Gentile qualche problema me lo
farei. Ma dalle prime notizie che mi hanno fornito i familiari
con cui ho parlato, lui è in grado di spiegare la sua
posizione". Così l'avvocato Antonio Ingroia risponde all'ANSA
alla domanda se non prova qualche imbarazzo, come ex magistrato
che in passato è stato in prima linea nella lotta alla mafia a
Palermo, a difendere Massimo Gentile, l'architetto arrestato con
l'accusa di associazione mafiosa per aver prestato l'identità al
boss Matteo Messina Denaro.
"Ho accettato la nomina con riserva. In questo momento sono
all'estero - aggiunge Ingroia - Domani all'interrogatorio di
Gentile andrà il co-difensore".
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