Entrambi gli imputati, parlando
per oltre due ore a testa, hanno ribadito quanto già sostenuto
in precedenza. Ovvero il primo ha confessato il delitto su
commissione e l'altro ha invece parlato di incarico dato solo
per spaventare la ex. Ma soprattutto il sicario reo confesso ha
introdotto vari elementi finora inediti, a partire da una prima
proposta, a suo dire da lui subito scartata, per compiere il
delitto: simulare un suicidio per impiccagione.
E' stato il giorno degli esami oggi in Corte d'Assise a
Ravenna nell'ambito del processo per l'omicidio di Ilenia
Fabbri, la 46enne sgozzata il 6 febbraio nel suo appartamento di
Faenza, nel Ravennate. Primo a prendere la parola è stato
Pierluigi Barbieri, alias lo Zingaro, 53 anni, nato a Cervia
(Ravenna), ma negli ultimi tempi domiciliato a Rubiera (Reggio
Emilia).
L'uomo, in due precedenti interrogatori davanti al Gip
Corrado Schiaretti e al Pm Angela Scorza, aveva reso confessione
piena. "Confermo quello che ho detto", ha esordito partendo
dall'incontro con il co-imputato Claudio Nanni - meccanico
faentino di 55 anni ex marito delle defunta e presunto mandante
del delitto - avvenuto tramite un amico comune conosciuto nel
2014 quando frequentava una ragazza di Forlì. Tra il 2015 e il
2016 era poi andato a lavorare nell'officina di Nanni a Faenza.
A suo avviso per pochi mesi in nero, per la difesa per 11 mesi
con tanto di comunicazione all'Inps. In quel frangente, aveva
pure conosciuto di vista la vittima. Di lei, l'ex marito gli
aveva riferito della separazione: "Mi diceva che lo martellava
in continuazione. Poi mi disse che aveva trovato determinate
persone per toglierla di mezzo. Me lo disse prima che mi
arrestassero nell'aprile 2020" per un'altra vicenda maturata a
Predappio, nel Forlivese.
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