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>>>ANSA/ Scoperta una nuova via con cui l'Hiv invade le cellule

>>>ANSA/ Scoperta una nuova via con cui l'Hiv invade le cellule

Da ricercatori italiani e americani.Utile anche contro i tumori

PALERMO, 10 agosto 2023

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una scoperta potrebbe portare a trattamenti in grado di bloccare l'infezione da Hiv, il virus che causa l'Aids. È di un gruppo di ricercatori italiani e americani lo studio che ha svelato una nuova strada che il virus dell'Hiv utilizza per entrare nel nucleo delle cellule sane. La ricerca, pubblicata oggi sulla prestigiosa rivista scientifica "Nature Communications", ha identificato questo nuovo meccanismo che il virus dell'immunodeficienza umana (Hiv) usa per penetrare nella cellula.
    "Il nucleo è il centro di comando della cellula, contiene Dna protetto da una speciale membrana - spiega il professore palermitano Aurelio Lorico dell'Università di Touro, in Nevada, negli Usa -. La maggior parte dei virus ha bisogno di accedere al nucleo per creare nuove copie di se stesso e invadere altre cellule. Il nostro studio ha scoperto che l'Hiv può entrare nella cellula avvolto all'interno di un pacchetto di membrane che proviene dalla cellula infetta. Questi pacchetti sono chiamati 'endosomi'. Il virus, avvolto nell'endosoma, viaggia verso l'esterno della membrana nucleare e la spinge verso l'interno per formare ciò che chiamiamo 'invaginazioni nucleari'. L'endosoma contenente il virus - prosegue Lorico - si sposta dentro l'invaginazione nucleare e da qui nel nucleo.
    Abbiamo scoperto un complesso di tre proteine (Vap-A, Orp3 e Rab7) necessarie perché ciò avvenga".
    In collaborazione con Patrizia Diana, Girolamo Cirrincione e Daniela Carbone, ricercatori dell'Università di Palermo, spiega lo studioso, "abbiamo utilizzato un modello molecolare per sintetizzare un farmaco, che blocca la formazione del complesso proteico e quando abbiamo infettato i linfociti T con l'Hiv in presenza del nostro farmaco, il virus non è stato in grado di entrare nel nucleo e l'infezione è stata prevenuta". La ricerca è in una fase preclinica, ma è probabile che il nuovo farmaco e altri in via di sintesi possano avere attività terapeutica nell'Aids e in altre malattie virali. "La prossima pandemia - osserva Lorico - potrebbe essere causata da uno di questi virus e trovare nuovi target molecolari, che possono essere presi di mira da questi nuovi farmaci, potrebbe aiutare a costruire un ampio arsenale farmacologico contro future pandemie".
    Ma il meccanismo molecolare e i target terapeutici rivelati dai ricercatori sembrano avere un impatto fondamentale non solo nella infezione da Hiv, ma anche in altre malattie come quelle neurodegenerative (Alzheimer) e quelle tumorali. "Su questo fronte - spiega Lorico - il professore Goffredo Arena, chirurgo siciliano e professore aggiunto alla McGill University di Montreal - ha proposto il modello dell' Horizontal Transfer of Malignant Traits (Htmt) per spiegare la patogenesi delle metastasi nei tumori. Ha scoperto che vescicole extracellulari tumorali possono entrare in cellule di organi distanti come il polmone o il fegato e trasformarle in metastasi tumorali. Stiamo testando insieme questi nuovi farmaci che in studi preliminari sembrano inibire la trasformazione tumorale indotta dalle vescicole extracellulari bloccando il loro trasporto dentro il nucleo delle cellule come descritto per l'Hiv. In questa fase ancora iniziale, procediamo tutti con entusiastica cautela per comprendere la biologia del trasporto nucleare e cercare di sviluppare farmaci che possano alleviare le sofferenze dei pazienti affetti da malattie gravi o fatali come quelle virali e tumorali", conclude.
   

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