Con dovizia di particolari e con
un artificioso lavoro, dalla "tuma", tipico formaggio siciliano,
che emerge dal siero caldo, gli esperti 'mastri' casari di
Castel di Lucio, piccolo borgo del Messinese che si trova a
ridosso dei Monti Nebrodi, diventano artisti modellando graziose
forme di cavallucci e colombe tanto ricercati ed apprezzati da
grandi e piccini. Si tratta dei "murriti", termine prettamente
dialettale dal verbo "murritiari" che significa perder tempo, in
questo caso a realizzare cose sfiziose che richiedono molta
cura. Una capacità che va, quindi, oltre la normale produzione
di canestrato, provola e ricotta. La zootecnia come principale
fonte dell'economia cittadina di Castel di Lucio; anche lo
stemma comunale, rinnovato negli anni Settanta del secolo
scorso, che riporta al centro un bovino è la conferma di un
territorio vocato all'attività legata al bestiame che ovviamente
sa trasformarsi automaticamente in produzione lattiero-casearia.
Da qualche decennio, i terreni, prima usati nella produzione del
grano, sono stati convertiti esclusivamente al pascolo, per
questo motivo si è favorita la produzione dei prodotti derivati
dal latte. Per valorizzare e promuovere i prodotti caseari come
canestrato, provola e "murriti" è stata istituita nel 1990 dal
comune di Castel di Lucio la "Sagra du Cascavaddu", che si
svolge ogni anno il 17 agosto. Il canestrato è un formaggio a
struttura compatta, presenta una forma cilindrica e una crosta
che mostra i segni del canestro (fascere di giunco) dove viene
sistemata la "tuma" per sgocciolare. La provola, invece, è un
formaggio stagionato, a pasta filata, caratterizzato da un
impasto semiduro di colore giallo paglierino. La lavorazione
della provola è molto più lunga rispetto a quella del canestrato
tanto da richiedere abilità manuali particolari. La sua forma
iconica, a pera strozzata, a otto o a sacchetto, la distingue da
tutti gli altri formaggi, rendendola altamente riconoscibile sia
in Italia che nel mondo. Da qualche anno la provola dei Nebrodi
è stata dichiarata Dop dall'Unione Europea: attraverso un
apposito disciplinare se ne identifica la provenienza e la
lavorazione specifica. "Oggi a Castel di Lucio esistono oltre 70
microaziende zootecniche tutte a gestione familiare - sottolinea
il sindaco Pippo Nobile - di cui tre sono dotate di caseificio e
producono giornalmente i prodotti lattiero-caseari che vengono
immessi giornalmente sul mercato. Un 'economia fondamentale per
il nostro territorio che intendiamo sostenere a tutti i
livelli".
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