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Crowfunding a Palermo per famiglia in fuga da Afghanistan

Afghanistan

Crowfunding a Palermo per famiglia in fuga da Afghanistan

Ristorante di Ballarò lancia raccolta per aiutare cuoco Shapoor

PALERMO, 29 ottobre 2021, 16:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dieci persone, tra cui sei donne e due bambini, in fuga da un paese al confine con il Pakistan, tra telefonate accorate, notti insonni e tanta preoccupazione prima di riuscire a superare la notte scorsa il check point. Solo in quel momento, dopo avere sentito al telefono la sua famiglia, Shapoor Safari, ex comandante dell'esercito afgano fuggito dalle milizie vent'anni fa, ormai naturalizzato palermitano, è riuscito a tirare un sospiro di sollievo. Shapoor è molto conosciuto e amato nel quartiere multietnico di Ballarò dove da sette anni lavora come cuoco nel ristorante Moltivolti, impresa sociale che cerca di fare vera inclusione sociale e lavorativa.
    E che adesso si sta mobilitando per aiutarlo.
    L'ultima sfida è quella di portare a Palermo, in salvo, la famiglia afghana di Shapoor, impresa rischiosa ed estremamente costosa per dieci persone la cui vita è stata sconvolta dall'invasione talebana e che da mesi vivono nella paura e nell'angoscia. Tra di loro anche un giornalista afgano riuscito a sfuggire al regime dei talebani. "La cosa più difficile - racconta Shapoor - è stata riuscire a varcare il confine con il Pakistan, i talebani controllano le frontiere e superare il check-point, nonostante la mia famiglia abbia ricevuto un regolare visto dall'ambasciata italiana in Pakistan, è un'operazione molto rischiosa e faticosa. Adesso per fortuna la mia famiglia si trova in Pakistan ma servono molti soldi per farli arrivare in Italia, ottenere i visti necessari, comprare i biglietti aerei e provvedere alle prime esigenze di chi è fuggito senza poter portare nulla con sé".
    Per questa ragione Moltivolti ha attivato un crowdfunding in cui il 100% di quello che verrà raccolto verrà usato per far ricongiungere Shapoor con la sua famiglia e garantire ai dieci profughi un accesso sicuro in Europa, nonché a provvedere alle loro prime esigenze al loro arrivo a Palermo. "Questo crowdfunding non vuole essere un gesto di beneficenza - precisa Claudio Arestivo, socio fondatore di Moltivolti - ma un segno di giustizia che ci porta al dovere di intervenire concretamente piuttosto che piangere e osservare inermi l'orrore talebano.
    Quello che rivendichiamo è un corridoio umanitario che possa consentire alla famiglia di Shapoor e a tutti i cittadini afghani di lasciare il paese in sicurezza".
    "Nel frattempo di fronte ad un'emergenza di questo tipo - conclude Arestivo - non potevamo che attivarci con i mezzi che abbiamo, cioè la chiamata alla nostra comunità, a maggior ragione se a rischiare la vita è la famiglia del nostro amato Shapoor, cittadino palermitano di fatto, che tanto ha dato alla nostra comunità e che adesso ci chiede aiuto per sostenere il viaggio della sua famiglia in fuga dall'orrore della dittatura talebana".
   

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