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La "Strada dei Feudi" nelle foto di Mariangela Caturano

La "Strada dei Feudi" nelle foto di Mariangela Caturano

A Roma, alla Fondazione Besso, una mostra sulla Palermo-Sciacca

ROMA, 05 marzo 2024, 10:06

Redazione ANSA

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"Miraggi. La Strada dei Feudi". E' il titolo della mostra fotografica di Mariangela Caturano che lo Studio Aperto della Fondazione Marco Besso terrà dal 6 (inaugurazione alle 17) al 22 marzo a Roma, in Largo di Torre Argentina 11. Prospettive allettanti e ingannevoli: alberi, monti, distese di sabbia, strade asfaltate, solidi e subito liquidi. Fotografie scattate in Sicilia lungo la SS 624, la tradizionale "Strada dei Feudi": una strada che va da mare a mare, dal Tirreno al mar d'Africa, da Palermo a Sciacca, attraversando terre segnate da incontri e scontri secolari.
    L'occhio del fotografo coglie la frontiera liquida della Sicilia profonda, scoprendola terra di "miraggi", alla fine della quale anche il suo mare non poteva che inventare l'ultimo suo miraggio, l'isola Ferdinandea.
    SS 624 è il suo nome amministrativo, la Palermo-Sciacca.
    "Strada della Liberazione" venne intitolata nel 1997, così stressata dopo 37 anni di lavori, segnati da ritardi, corruttele e attentati mafiosi. Prima dell'asfalto, fu limite naturale tra la Sicilia cristiana e quella islamica, frontiera nel XII secolo della donazione normanna alla Diocesi di Monreale di 72 feudi, là dove più forte era la presenza musulmana. Mariangela Caturano coglie ancora il fremito di uno Stato nello Stato, entrambi fragili e opalescenti. Percorre con dichiarata incertezza quella stessa strada che porta a Donnafugata, la residenza estiva del Principe di Salina, all'inizio della seconda parte del "Gattopardo". Prive del malumore feudale raccontato da Tomasi di Lampedusa, le fotografie esposte si lasciano innamorare da una terra tra cielo e mare, "centro del mondo", eppure senza pensiero, se non fluido, paesaggi disabitati e fatali. Miraggio, appunto. Miraggio di una Sicilia "luogo dell'aurora e della nascita dell'Europa" e insieme "il sole più occidentale, dove la luce muore": così D.H. Lawrence la descrisse nel 1929.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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