"Aprire all'Abatellis la decima
edizione della Settimana delle Culture con l'esposizione del
pregiato arazzo della collezione di Roberto Bilotti Ruggi
d'Aragona ha un altissimo valore simbolico per diversi motivi.
E' la conclusione di un percorso programmato che lega Roma, dove
l'opera è stata esposta nel 2020 per il quinto centenario della
morte di Raffaello; Loreto, sua seconda tappa; e Palermo, dove
l'esposizione prevista era stata annullata per la pandemia. Ma
questo arazzo testimonia anche la buona salute nelle relazioni
tra il nostro museo regionale e i collezionisti privati". Lo
sottolinea l'assessore regionale dei Beni culturali e
dell'Identità siciliana, Alberto Samonà , intervenuto alla
presentazione a Palermo della "Settimana delle culture". "Una
manifestazione che si conferma laboratorio di idee e luogo di
incontri e relazioni, di cui Palermo ha tremendamente bisogno,
soprattutto per ravvivare un dibattito sulla cultura che non sia
relegato a salotti autoreferenziali, ma partecipato".
"Ritorna finalmente - aggiunge il sindaco di Palermo
Leoluca Orlando - la Settimana delle CulturE. L'essenza di
Palermo sta nell'espressione di tante culture, non solo
artistiche, che fanno riferimento a sensibilità, storie, etnie,
essenza dell'essere allo stesso tempo mediterranei che guardano
all'Europa ed europei che guardano al Mediterraneo. Oggi ancor
di più dopo e durante questi difficili mesi di pandemia, Palermo
e le sue CulturE si affermano come attente ai diritti di tutti e
di ciascuno, a partire dal diritto inalienabile alla vita e alla
salute".
"L'occasione offerta dall'esposizione dell'arazzo
raffaellesco a Palermo fa riemergere una serie di relazioni e
legami non ovvi ed anzi fecondi di opportuni e doverosi
approfondimenti: l'arrivo dell'arazzo ci permette di costruire
un percorso preciso nella collezione dell'Abatellis. Un esempio
fecondo di collaborazione tra pubblico e privato, in nome della
cultura" commenta Evelina De Castro, direttore dell'Abatellis.
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