Nella cripta conosciuta come la
"Fossa di parrini" a Gangi, nelle Madonie, non ci sono solo
mummie di religiosi. Un'indagine dell'antropologo Dario
Piombino-Mascali ha portato alla scoperta di una nuova area
nella quale sono stati trovati altri otto corpi di mummie: sei
donne e due bambini.
"I reperti sono in buone condizioni conservative - dice lo
studioso che ha organizzato la ricerca per conto della
Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali - e ci permettono
di concludere che, anche a Gangi, il rituale dell'essiccazione e
successiva esposizione dei resti umani non fosse riservato
soltanto agli ecclesiastici, ma venisse praticato anche per i
laici, con ogni probabilità di condizione sociale elevata".
"La scoperta di uno spazio adibito alla custodia di corpi di
laici in un luogo ritenuto a lungo soltanto appannaggio di
religiosi - dice la soprintendente Selima Giuliano - getta nuova
luce su usi e pratiche della comunità gangitana e siciliana in
generale. Sono dati di grande importanza, che certamente
riveleranno tanti altri aspetti interessanti".
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