"Bagagli in sospeso - Ausstehendes
Gepäck. Ebrei in transito dall'Idroscalo di Porto Conte", mostra
curata dallo storico Massimiliano Fois e dall'artista Valentina
Piredda-Sardinia e promossa da Comune e Fondazione Alghero per
il Giorno della Memoria, dopo il successo alla Galleria Cult -
dove aveva suscitato l'interesse della senatrice Liliana Segre -
inaugurerà il 5 febbraio alle 11 nell'Atelier comunale di via
Carlo Alberto 86.
La ricerca è stata ispirata dal ritrovamento di una cassa da
viaggio degli anni Trenta con indumenti presumibilmente di una
famiglia ebrea, tra cui un cappottino con la Stella di David
ricamata sui bottoni.
Per anni in una cantina del centro storico e poi in un maneggio,
quella valigia racconta una storia sconosciuta ai più, motivando
Fois e Piredda-Sardinia ad approfondire le ricerche sui bagagli
in sospeso, da recuperare durante la fuga dal nazismo e
dimenticati ad Alghero. Chi lavorava all'Idroscalo di Porto
Conte raccontava di voli per consentire la fuga di famiglie
ebree, per lo più provenienti da Budapest e Vienna con transito
a Roma, che dalla Sardegna raggiungevano Barcellona, poi il
Portogallo e da lì il Sud America coi Clipper transoceanici
della Pan American.
La mostra sarà visitabile il venerdì dalle 16.30 alle 19.30 e il
sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30.
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