"L'ad Morselli ormai non ci
sorprende più con le sue scenette da teatrino, ma credo che sia
necessario ricordare al peggior manager mai incontrato che non
siamo tutti sulla stessa barca, espressione utilizzata
impropriamente davanti alla portineria imprese, perché non siamo
responsabili del disastro sociale, industriale ed ambientale che
lei stessa ha determinato". Lo afferma il segretario generale
della Fiom Cgil di Taranto, Francesco Briganti, replicando alle
dichiarazioni rilasciate ieri dall'amministratore delegato di
Acciaierie d'Italia Lucia Morselli, che a sorpresa ha raggiunto
il presidio delle ditte dell'indotto (davanti alla portineria C
dello stabilimento di Taranto) che invocano il ristoro dei
crediti.
Brigati parla di "pantomima" e aggiunge che "non siamo sulla
stessa barca perché i lavoratori dell'appalto non prendono le
loro spettanze retributive da mesi e tanti lavoratori continuano
a sopravvivere con 1000 euro al mese di cassa integrazione per
responsabilità che non sono di certo di chi ogni mattina con
grande sacrificio continua a far marciare gli impianti".
Ed ancora, per il sindacalista "non siamo sulla stessa barca
perché non viaggiamo con voli privati e stentiamo ad arrivare
alla fine del mese. Basta con questa farsa, siamo su due fronti
opposti, lei rappresenta gli interessi della multinazionale, noi
rappresentiamo gli interessi generali del Paese e della nostra
terra". "Per cambiare lo stato di cose presenti - taglia corto
Brigati - serve un intervento pubblico che possa finalmente
rilanciare la produzione, garantire l'occupazione ed avviare la
transizione ecologica, necessaria quest'ultima per uscire
dall'inutile contrapposizione di due diritti costituzionali come
il lavoro e la salute".
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