"L'avvento della gigafactory
sulla costa presenta rischi di natura ambientale da non
sottovalutare. Il nuovo progetto industriale richiede ampissimi
spazi e risorse idriche". Lo denuncia il coordinamento delle
sinistre di opposizione in Molise unitamente ad una delegata
dell'Usb (sindacato di base) Stefania Fantauzzi.
"Ora, in un territorio a forte rischio alluvione come l'area del
termolese, capiamo bene che rischi corriamo? - proseguono - Se
su questi aspetti non ci sarà un forte controllo gestionale,
abbiamo idea di cosa si rischia?".
Intanto, a Termoli, la Fantauzzi sottolinea: "in un anno di
trattative, si era parlato di assumere, entro il 2030, circa
2000 dipendenti in tre blocchi, con i primi 600 dal 2026. Ad
oggi non solo non c'è niente di certo su questo primo,
ipotetico, blocco di assunzioni ma, peggio, è emerso sempre più
chiaro il rischio di perdere ulteriori addetti. Dal 2028,
difatti, saranno dismesse tutte le linee Stellantis che hanno
dato impiego a generazioni di operai. Che ne sarà di noi?".
Il coordinamento delle sinistre di opposizione prosegue: "Ci
permettiamo di aggiungere che dai recenti incontri romani, è
emersa la possibilità di riassorbire alcune centinaia di
maestranze ma con nuove tipologie di contratto "snelle", meno
vincolanti: in pratica, riassumere personale a nuove condizioni
flessibili".
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