Oltre cinque milioni (5.061.519) di
prestazioni di attività specialistica (+10,6%), +5,8% visite
(396.385) rispetto al 2022, 7.353 screening oncologici del collo
dell'utero dedicati alla prevenzione, 9.905 del colon retto e
9.117 alla mammella. Nel 2023 numeri in crescita, anche per
ricoveri e attività chirurgica, per l'Azienda sanitaria
territoriale di Macerata. Sono stati illustrati in Regione dal
direttore generale dell'Ast Marco Ricci, dal presidente della
Regione Francesco Acquaroli, dal vice presidente e assessore
alla Sanità Filippo Saltamartini, alla presenza del
sottosegretario alla presidenza di Giunta, Aldo Salvi.
Trend positivo, ha riferito il dg Ricci, anche per il
personale con 506 assunzioni (tra tempo indeterminato e
determinato) a fronte di 502 cessazioni; tra queste l'assunzione
di 95 dirigenti medici (82 cessazioni) e di 210 persone del
comparto sanitario (204 cessazioni). Tra le note liete, durante
il 2024, l'introduzione di macchinari all'avanguardia grazie ai
fondi del Pnrr tra cui la Pet/Tc in Medicina nucleare a Macerata
(circa 2,4 milioni di euro).
I risultati positivi dell'Ast di Macerata sono stati
rimarcati da Saltamartini in merito "all'aumento delle
prestazioni sanitarie erogate ai cittadini", che ha permesso di
recuperare quanto accumulato nella fase emergenziale della
pandemia da Covid-19, quando "il personale sanitario aveva
coperto i servizi del Covid Hospital di Civitanova Marche".
"Quella di Macerata è un'Ast complessa - ha ricordato
Acquaroli - perché serve un territorio e una popolazione vasta,
senza convivere con altre aziende pubbliche che possono agire di
supporto, come ad Ancona, l'Ospedale regionale o l'Inrc. Eroga
servizi su una realtà territoriale articolata e difficile,
contraddistinta da un entroterra ampio e un cratere sismico che
impattano sull'organizzazione dei servizi da assicurare. La sua
operatività - ha aggiunto - risente di questi fattori,
ingigantiti dalle ricadute negative impresse dalla pandemia e
dalla ridistribuzione della popolazione, a seguito del sisma,
fuori dagli ambiti di residenza". L'Ast di Macerata, ha
osservato, "ha dovuto affrontare una sfida complessa per
costruire un percorso sanitario provinciale coerente con le
strategie regionali. I dati evidenziati dimostrano come
l'azienda sia stata in grado di creare risposte adeguate e
all'altezza delle aspettative, coerenti con la visione
complessiva e con quella territoriale. Un fatto non scontato,
viste le difficoltà in cui opera, dal momento che
l'inappropriatezza della domanda si combatte erogando servizi
sul territorio, in modo che si possa costruire un filtro di
prestazione che, altrimenti, andrebbero garantite attraverso i
Pronto soccorso o nelle strutture per acuti". A poco più di un
anno dalla sua costituzione, ha concluso il presidente, "è stata
all'altezza delle aspettative riposte dal governo regionale".
"Realizzare una sanità di prossimità, in queste aree, diventa
una sfida complessa dal punto di vista organizzativo - ha
rimarcato Salvi - Ma quella di Macerata è un'azienda con punti
di eccellenza già noti e che si stanno ulteriormente espandendo.
Lo dimostrano i dati, con una produttività in aumento e moderni
modelli organizzativi, orientati, sempre più, sulle attività
ambulatoriali rispetto ai ricoveri tradizionali. L'Ast di
Macerata testimonia una medicina nuova, che va verso il
territorio e la deospedalizzazione, che è quello sempre più
richiesta e verso il quale ci dovremo sempre più orientare".
Per quanto riguarda l'attività di ricovero, rispetto al 2020,
riferisce la Regione, "c'è una crescita del +6,9% sugli ordinari
e del +30,8% sui day hospital e day surgery (nel 2023 sono stati
rispettivamente 21.866 e 7.994). Balzo anche dell'attività
chirurgica che, dal 2020, registra un +35%: gli interventi
chirurgici complessivamente eseguiti nel 2023 sono stati 19.045;
nel 2022 erano 16.843, mentre nel 2020 14.103".
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