Evitare "l'uniformità dei
provvedimenti su tutto il territorio europeo" e prevedere una
"radicale modifica" di diversi dossier, tra i quali quelli
riguardanti ambiente, qualità dell'aria e agricoltura, affinché
non vengano fissati "target rigidi e astratti che spesso
appaiono dettati da una impostazione ideologica e non da
evidenze tecnico-scientifiche". Questa è la richiesta rivolta
all'Unione europea dalla Risoluzione sulle politiche Ue, il
documento - relatrice la leghista Silvana Snider - approvato
oggi a larga maggioranza (47 voti a favore e 22 contrari) dal
Consiglio regionale della Lombardia.
Il documento rivendica l'urgenza di un "maggiore e migliore
coinvolgimento delle Regioni e delle comunità locali alla fase
ascendente del processo decisionale dell'Unione", concorrendo
così a realizzare "l'idea originaria dell'Europa delle regioni,
dei popoli e delle comunità".
"Occorre mettere in atto politiche che siano rispettoso per
il nostro tessuto economico" mentre "l'Unione Europea pone norme
e vincoli che sono vessatorie nei confronti del nostro mondo
agricolo, industriale e imprenditoriale" commenta il capogruppo
di FdI Christian Garavaglia.
Secondo il consigliere di Azione-Italia Viva Massimo
Vizzardi "non si può dare tutta la colpa all'Europa perché ha
portato avanti dei progetti importanti" anche se ad oggi "non
riesce ad essere protagonista e questo sia sul tema ucraino sia
sul Medio-Oriente".
"Chiediamo più Lombardia in Europa e meno Ursula Von der
Leyen in Lombardia - dichiara il capogruppo della Lega
Alessandro Corbetta -. Chiediamo un cambio di passo a un'Ue che
in questi anni ha portato avanti delle misure che stanno
impattando negativamente sui nostri settori produttivi o
sull'agricoltura".
Nella risoluzione "non compare mai la parola pace" né un
riferimento alla difesa comune europea, osserva il consigliere
Pd Pietro Bussolati convinto anche che "noi dobbiamo guidare la
transizione ecologica senza subirla. Con i 5Stelle - aggiunge -
abbiamo un'idea diversa sul ruolo dell'Europa nella difesa
europea comune, e sull'esercito comune che può servire a ridurre
le spese dei singoli membri".
"L'Europa nasce con la pace" afferma il capogruppo del M5s
Nicola Di Marco, "e noi vogliamo un'Europa che cresca nella pace
e prosperi investendo sullo sviluppo orientato alla
sostenibilità e al rispetto dell'ambiente e della salute dei
cittadini, non sulle armi o sulla preparazione dei cittadini
alla guerra. Su questo - prosegue - non possono esserci
compromessi".
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