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Covid: a 3 anni dal dramma, Bergamo ricorda la vittime

Covid: a 3 anni dal dramma, Bergamo ricorda la vittime

Oggi la terza Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus. Tante le iniziative nella città simbolo del virus, duramente colpita

BERGAMO, 19 marzo 2023, 17:22

Redazione ANSA

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Inaugurazione del Bosco della memoria a Bergamo (Twitter Crosetto) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Inaugurazione del Bosco della memoria a Bergamo (Twitter Crosetto) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Inaugurazione del Bosco della memoria a Bergamo (Twitter Crosetto) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Bergamo commemora le vittime dell'emergenza coronavirus, che tre anni fa colpì duramente la città e il territorio provinciale, nella terza Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus. Si è commosso con la voce rotta il ministro della Salute Orazio Schillaci nel suo discorso a Bergamo per l'inaugurazione del Bosco della memoria delle vittime del Covid. Schillaci ha ricordato lo "sforzo immane" di medici, infermieri e del personale sanitario, chiamati gli "eroi del Covid, che continuano ad esserlo con discrezione" ha aggiunto con la voce rotta. "Per questo - ha aggiunto mentre i presenti gli hanno fatto un applauso - fa male quando subiscono aggressioni".

Covid, a Bergamo il 'Bosco della memoria' in ricordo delle vittime

Il ricordo delle vittime è cominciato con la posa di una corona di fiori gialli e rossi davanti alla lapide del cimitero monumentale di Bergamo, alla presenza del ministro della Difesa Guido Crosetto e del ministro della Salute Orazio Schillaci. Le commemorazioni, nel giorno esatto in cui tre anni fa i camion militari portarono via le bare da Bergamo, continuano poi al parco Martino Lutero alla Trucca per l'inaugurazione del Bosco della memoria.

La colonna di camion militari carichi di bare a Bergamo (marzo 2020)

"Tre anni fa è accaduto qualcosa di spaventoso. Un virus totalmente sconosciuto ci ha trovati impreparati. Le persone sono morte qui come nei Paesi più avanzati. E però qui, alla luce di quanto è successo qui, in questo Paese e in questa parte del Paese, qualcosa dovremmo aver imparato": il sindaco di Bergamo Giorgio Gori lo ha ricordato nel suo discorso per l'inaugurazione del Bosco della Memoria dedicato alle vittime del Covid.

Tra le numerose iniziative che la città ha organizzato, di particolare significato simbolico sarà il momento di riflessione e preghiera organizzato all'interno del cimitero monumentale nel pomeriggio, a partire dalle 15.30. Avrà infatti luogo una preghiera interreligiosa e interconfessionale alla presenza di tutti i rappresentanti delle comunità religiose della città: un'iniziativa voluta dal Comune di Bergamo insieme alle dieci comunità religiose delle diverse fedi professate nel capoluogo. L'incontro sarà aperto dal sindaco Giorgio Gori e si svolgerà alla presenza dei rappresentanti delle principali fedi. A rappresentare la diocesi sarà presente monsignor Patrizio Rota Scalabrini che sarà chiamato a chiudere, insieme all'assessore Giacomo Angeloni, la preghiera di oggi.  

Meloni: Italia ha pagato un prezzo alto ma vincerà la sfida - "Oggi il nostro pensiero va anche a tutti coloro che, tra mille difficoltà, non si sono arresi all'emergenza e hanno consentito al nostro tessuto produttivo di reggere e rimanere vitale. L'Italia ha pagato un prezzo molto alto e il cammino per superare del tutto le conseguenze negative - dal punto di vista sanitario, sociale ed economico - della crisi pandemica non è ancora finito. La strada è però tracciata e l'Italia, ne siamo certi, sarà in grado vincere anche questa sfida". Lo afferma il presidente del Consiglio in una nota. "Oggi l'Italia onora e rende omaggio alle vittime del Covid e si stringe ancor una volta alle loro famiglie e ai loro cari. La Nazione ha affrontato uno dei periodi più difficili della sua storia. Più di tre anni fa il coronavirus è entrato nelle nostre vite e le ha sconvolte, ma il popolo italiano non si è lasciato abbattere e ha trovato la forza di reagire. Il nostro ringraziamento va a tutti i connazionali che si sono donati al prossimo con spirito di sacrificio, umanità e professionalità e hanno così permesso all'Italia di superare le fasi più acute della pandemia. Penso, ad esempio, all'ammirevole abnegazione del personale sanitario, allo straordinario contributo degli enti di solidarietà sociale e al grande senso di responsabilità dei lavoratori dei servizi essenziali che hanno garantito le attività fondamentali", conclude.

 


Mattarella: riconoscenza verso chi ha lottato contro il Covid
- "In questa Giornata rinnovo sentimenti di partecipazione al dolore dei familiari delle vittime e nello stesso tempo esprimo riconoscenza a quanti hanno contribuito a contenere un pericolo così grave, improvviso e pervasivo, tale da mettere a repentaglio la salute pubblica globale. L'impegno profuso nello scongiurare le conseguenze della pandemia - non ancora pienamente debellata - costituisce un patrimonio di valori fondamentali da preservare per esser in condizione di far fronte a ogni sfida di portata internazionale". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Il 18 marzo 2020 rimane nella memoria come uno dei momenti più drammatici della storia della Repubblica. Una minaccia di livello globale, con caratteri sconosciuti, che ha colpito ogni Paese, sollecitando, anche a livello internazionale, azioni istituzionali e iniziative scientifiche di pronto intervento, attivando sistemi di tutela della salute e suscitando sentimenti di diffusa solidarietà", conclude.

 

 In Italia 188.750 vittime in tre anni - Sono 188.750 le vittime del Covid registrate in Italia al 16 marzo, a poco più di tre anni dall'inizio della pandemia, mentre i contagi sono stati 25.651.205. Nel mondo, invece, secondo l'Oms, ci sono quasi sette milioni di decessi segnalati per Covid-19, "anche se sappiamo - ha affermato il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus - che il numero effettivo di decessi è molto più alto".

 

 

 

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