La pandemia ha provocato un aumento
di 110 miliardi della liquidità sui conti correnti, ma
diminuisce il numero degli italiani in grado di risparmiare. E'
questo il quadro che emerge dalla ricerca sul risparmio e sulle
scelte finanziarie degli italiani realizzata da Intesa Sanpaolo
e dal Centro Einaudi.
La quota dei risparmiatori italiani scende dal 55,1 al 48,6
per cento, ma aumenta di ben 6,7 punti percentuali la quota del
risparmio involontario. L'effetto netto determina un aumento
complessivo della liquidità giacente sui conti correnti delle
famiglie pari a 110 miliardi. Gli obiettivi principali dei
risparmiatori nel 2021 restano nel lungo periodo la sicurezza e
nel breve la liquidità. Le obbligazioni ricevono un consenso
limitato. Sono possedute dal 22 per cento del campione, contro
un massimo storico del 29 per cento; un obbligazionista su tre
ha operato su questi titoli, nel 2021, facendo investimenti
netti. Sono 3,8 gli obbligazionisti soddisfatti per ogni
insoddisfatto. Le azioni sono invece considerate per quello che
sono realmente, ossia titoli per esperti, dunque appannaggio di
una minoranza pari al 6,1 per cento del campione.
Gli investimenti nuovi e alternativi, secondo la ricerca di
Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi, cominciano a entrare nella
consapevolezza dei risparmiatori, ma lo fanno
molto lentamente. I Pir sono stati considerati appena dal 2,5
per cento per campione, ma per ogni sottoscrittore effettivo ve
ne sono 6 indecisi che potrebbero investirvi in futuro. I
bitcoin affascinano appena il 5 per cento degli intervistati.
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