E' il produttore indiano Jumboor
Estate il vincitore della 6/a edizione del premio Ernesto Illy
International Coffee Award, il riconoscimento che l'azienda
illycaffè attribuisce al produttore che fornisce il miglior
caffè sostenibile, con l'obiettivo di "promuovere la qualità e
la sostenibilità della produzione e aumentare la collaborazione
tra produttori e trasformatori".
All'edizione 2021 hanno concorso 27 finalisti, i 3 migliori
produttori dei 9 paesi più rappresentativi della stagione di
raccolta: Brasile, Colombia, Costa Rica, El Salvador, Etiopia,
Guatemala, Honduras, India, Nicaragua. Jamboor Estate, che
produce tra l'altro "Jumboor Gold", una varietà di Arabica
bourbon gialla di alta qualità, è stato eletto "Best of the
Best" da una giuria indipendente di esperti internazionali.
"E' la prima volta che l'India vince questo premio - ha
spiegato all'ANSA il presidente di illycaffè Andrea Illy -, ma
il Paese è diventato produttore di caffè di alta qualità già da
un ventennio e fa da apripista a un nuovo modo di coltivare il
caffè, ossia la agro-foresteria, una coltivazione che avviene
all'ombra di piante a fusto alto sulle quali crescono altri
prodotti agricoli come il pepe o la vaniglia, quindi si tratta
di una produzione di caffè più bilanciata e più rispettosa delle
biodiversità e della salute dei suoli".
Nella stessa occasione, Proyecto Lift Olopita del Guatemala
si è aggiudicato il premio "Coffee Lover's Choice", assegnato da
una giuria di consumatori attraverso un "blind tasting"
organizzato in selezionati locali Illy nel mondo. "Anche la
vittoria del Guatemala, con il gruppo di piccoli produttori
aderenti al progetto Lift - ha aggiunto Illy - dimostra che la
qualità continua a essere il volano per la crescita sostenibile
delle comunità del caffè".
Parlando poi degli effetti del cambiamento climatico, Illy
ha osservato che, secondo previsioni, "più del 50% dei terreni
attualmente coltivabili a caffè non lo sarà più da qui al 2050,
in quanto il caffè è molto sensibile al cambiamento climatico e
la prima a subirne l'impatto sarà la qualità, seguita dalla
quantità, quindi la grande sfida sarà praticare un'agricoltura
'rigenerativa' e puntare sulla qualità".
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