Si era presentato dai carabinieri
consegnando 20 grammi di cocaina spiegando di essere costretto a
spacciare da due connazionali che lo tenevano sotto scacco
minacciandolo di morte. In realtà l'uomo, un trentenne tunisino,
voleva solo impossessarsi della piazza di spaccio tra Bolzaneto
e Rivaloro facendo fuori i rivali.
Lo spacciatore, una volta eliminati i concorrenti, aveva
messo in piedi una rete di corrieri minorenni che si rifornivano
a Milano e tornavano a Genova sui treni. L'inchiesta, partita a
fine 2019 ha portato a nove arresti in flagranza e 11 su misura
cautelare.
Il tunisino si era presentato dai militari di Sampierdarena e
aveva consegnato una busta con la droga che sul mercato avrebbe
fruttato fino a 50 mila euro. "Mi costringono a spacciare -
aveva detto - ma io sono un bravo ragazzo. Mi minacciano di
morte, dicono che se non faccio come dicono loro uccidono i miei
familiari". I carabinieri avevano sequestrato la droga e avviato
le indagini. I due pusher erano stati arrestati e così
l'accusatore aveva occupato la piazza di spaccio davanti alcuni
bar di Rivarolo e Bolzaneto. Le indagini non si erano fermate e
i carabinieri avevano scoperto la rete del finto pentito e lo
hanno arrestato.
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