Un uomo che osserva la sua terra, tra
le terrazze verticali dove si coltivano cipolle ad Argapura, in
Indonesia. La meraviglia della storica Moschea della città di
Bagerhat, in Bangladesh, al mattino, quando sembra specchiarsi
nell'acqua. Il cero di Nostra Signora di Nazareth nella città di
Belém, in Brasile. La resilienza negli occhi di due bimbe dai
capelli rossi, sulle spalle di papà, a Baffa, in Pakistan. E poi
Roma, con il corteo che sfila davanti al Colosseo per il 31/o
anniversario dell'indipendenza dell'Ucraina, nei giorni
dell'invasione dell'esercito russo. È un viaggio alla scoperta
del patrimonio culturale e naturale dell'immigrazione in Italia
la mostra Vicino/lontano, in programma a Roma dal 28 ottobre al
27 novembre per il 50/o anniversario della Convenzione Unesco
sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale e
distribuita tra Palazzo delle Esposizioni e quattro Biblioteche
di Roma Capitale: l'Europea a Piazza Fiume, Ennio Flaiano al
Tufello, Pier Paolo Pasolini a Spinaceto, Enzo Tortora a
Testaccio.
"La mostra è nata per festeggiare i 50 anni della
Convenzione, ma non è un momento che si presta a grandi
celebrazioni con due Paesi Unesco in guerra - dice il presidente
della Commissione Nazionale italiana Franco Bernabè - Abbiamo
pensato, nel Paese con più siti, di raccontare l'apporto delle
diverse culture" che arrivano "con le migrazioni in Italia".
"Una mostra che girerà in molte altre occasioni", aggiunge il
presidente dell'Azienda Speciale Palaexpo, Marco Delogu. In
tutto, 400 scatti nelle diverse sedi, accompagnati anche da un
calendario di eventi.
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