"Ci sono ragioni della protesta
degli agricoltori contro l'Unione europea per cui sono d'accordo
con loro, come il peso della burocrazia e l'inappropriatezza
della proposta sul dimezzamento dell'uso dei pesticidi, e altre
per le quali non lo sono, come la richiesta di porre limiti al
commercio internazionale". Lo ha detto Franz Fischler,
Commissario europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale dal
1995 al 2004 e ministro per l'agricoltura dell'Austria dal 1989
al 1994, a margine della sua lezione all'università del Friuli
su "Sfide e opportunità per il settore agro-alimentare friulano
nel nuovo contesto globale".
"Per quanto riguarda la burocrazia - ha spiegato - è
frustrante per gli agricoltori che la Commissione Europea, in
anni recenti, abbia imposto loro obblighi aggiuntivi, che non
accettano non ritenendoli nell'interesse comune e nel loro.
Tanto più perché alcuni di questi sono obsoleti, e potrebbero
essere eliminati".
Fischler ha evidenziato che "la proposta di dimezzare l'uso
di pesticidi, non è appropriata perché non tiene in nessun conto
e non valuta il fatto che il rischio dei diversi pesticidi è
molto diverso, quindi si dovrebbe differenziare meglio e le
responsabilità dovrebbero essere condivise anche da coloro che
danno le licenze per questi pesticidi". L'ex commissario europeo
ha ribadito di non essere d'accordo con la protesta degli
agricoltori "contro lo sviluppo del commercio internazionale,
specie con i Paesi del Mercosur, il mercato del sud America,
perché questo potrebbe nuocere all' export dei prodotti di alta
qualità made in Italy, che sono punto di forza della vostra
economia".
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