Il mercato immobiliare del
territorio di Udine, dopo una flessione del trend in aumento
fatta segnare dalla crisi pandemica nel 2020, ha ripreso a
crescere nel biennio successivo, registrando valori superiori a
quelli del 2019. È la fotografia sul mercato immobiliare in
Friuli scattata da Format Research per la Camera di Commercio
Pordenone-Udine, e presentata oggi dal presidente della Cciaa
Giovanni Da Pozzo e dal presidente di Format Research Pierluigi
Ascani.
Secondo il report, le transazioni immobiliari normalizzate,
ossia il numero di transazioni conteggiate per quota di
trasferimento di proprietà, ha raggiunto a Udine il valore di
138 punti base nel 2022 con 1.787 transazioni immobiliari.
L'indice Ntn di Udine supera la media nazionale, pari a 120.
La ricerca è inquadrata in un decennio in cui si è assistito
a un incremento del valore aggiunto prodotto dalle imprese della
provincia di Udine. Il dato è superiore al periodo
pre-pandemico: fatto 100 il 2010, il 2020 ha segnato un 102 e il
2022 un 119. Circa il 43% del valore aggiunto del Fvg è prodotto
nella provincia di Udine. Di questo, il 68% è prodotto dalle
imprese dei servizi, il 30% dal comparto industria e poco più
dell'1% dalle imprese agricole.
Lo studio analizza anche quotazioni medie per immobile, che
registrano un andamento negativo dal 2011 fino al 2015, per poi
tornare a crescere fino al 2022, anno in cui la quotazione media
in provincia di Udine è 1.074 euro al metro quadro, 1.204 in
città. Il dato, dopo anni di stagnazione, risulta in ripresa nel
2022.
Positiva infine l'opinione di cittadini e imprese su decoro
urbano e riqualificazione. Il 66,2% delle imprese giudica
favorevoli le condizioni del territorio relativamente allo
sviluppo delle attività imprenditoriali. La presenza di fenomeni
di degrado urbano è rilevata solo da poco più di un terzo dei
cittadini. Complessivamente, l'85,5% dei cittadini e l'85,6%
delle imprese giudica "decoroso" il territorio della provincia.
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