(di Andrea Griffante)
La campagna elettorale in vista
dell'assegnazione dei 27 seggi al Parlamento europeo destinati
ai Paesi baltici (7 per l'Estonia, 9 per la Lettonia e 11 per la
Lituania) si è svolta sullo sfondo della generale tensione
causata dalla guerra in Ucraina ed è ruotata attorno alla
necessità di aumentare le capacità di difesa della regione e
dell'Ue nel suo complesso. Secondo quanto indicato dai sondaggi,
il dato saliente a livello regionale è rappresentato dal crollo
dei partiti di governo.
* In Lettonia, dove nei giorni scorsi la televisione di stato
ha rinunciato a tenere dibattiti elettorali in lingua russa dopo
che l'ipotesi era stata fortemente criticata nella sfera
pubblica, la scena politica continua ad essere caratterizzata da
un'enorme frammentazione. Secondo gli ultimi sondaggi, Alleanza
Nazionale, la formazione di centrodestra del vice presidente del
Parlamento europeo e candidato di punta del partito, Robert
Zile, conquisterebbe la maggioranza delle preferenze (11%).
Nuova unità, il partito del commissario europeo per il Commercio
e capolista del partito Valdis Dombrovskis e della premier
lettone Evika Silina scivolerebbe al secondo posto con l'8,1%,
confermando il trend negativo seguito allo scandalo
sull'utilizzo illecito di voli di stato da parte dell'ex primo
ministro e ministro degli Esteri, Krisjanis Karins. Al terzo
posto si piazzerebbe il Partito socialdemocratico Armonia
(7,1%), tradizionalmente radicato nell'elettorato russofono del
Paese. Armonia appare in grande ripresa dopo che alle politiche
del 2022 era rimasto escluso dal Parlamento di Riga. Appaiati
tra loro troviamo quindi il movimento Progressisti (5,9%), il
partito populista Prima la Lettonia (5,8%) e il partito di
centrodestra Lista unita (5,7%).
* La Lituania affronta le europee in un contesto già animato
dalle recenti elezioni presidenziali e rivolto verso le
politiche previste per il prossimo ottobre. Gli ultimi sondaggi
confermano la caduta libera del partito leader della maggioranza
di governo, Alleanza Patriottica-Cristiano Democratici,
accreditato dell'8,4% delle preferenze, mentre danno in
significativa crescita il Partito socialdemocratico (15,9%).
Capilista delle due formazioni saranno, rispettivamente, l'ex
premier Andrius Kubilius e Vilija Blinkeviciute, da molti
indicata come futura prima ministra in caso di vittoria dei
socialdemocratici alle politiche d'autunno. Un buon risultato si
prospetta anche per altre due formazioni d'opposizione -
l'Alleanza dei democratici 'In nome della Lituania' (7,8%) - che
presenta come capolista l'eurocommissario per l'Ambiente, gli
Oceani e la Pesca, Virginijus Sinkevicius, e l'Alleanza dei
contadini e dei verdi (6,8%), nelle cui liste campeggia il nome
dell'ex ministro della Salute Antanas Veryga.
* In Estonia i sondaggi accreditano come primo partito la
formazione di destra Isamaa (22%), tra i cui candidati si
distingue l'ex primo ministro Juri Ratas, da molti considerato
il vero responsabile della crescita del partito, che distanzia i
due principali azionisti dell'attuale governo, il Partito
riformista della premier Kallas (18%) e il Partito
Socialdemocratico (18%). Candidati di spicco dei due partiti
sono, rispettivamente, l'ex ministro degli Esteri Urmas Paet e
l'ex ambasciatrice a Mosca, Marina Kaljurand. In lieve declino,
invece, viene dato EKRE, partito populista di destra fortemente
critico delle politiche di Bruxelles, che si accaparrerebbe il
17% delle preferenze, mentre si attesterebbe al 13% il Partito
di Centro, legato alla minoranza russofona.
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