Un nuovo nome, un nuovo logo, una
rinnovata identità visiva, nuovi toni comunicativi. Con questi
cambiamenti i musei civici imolesi inaugurano un nuovo corso, la
cui più importante novità è rappresentata dall'adozione di
un'inedita denominazione: non più "Musei Civici di Imola", ma
"Imola Musei". La scelta di rinnovare il nome e l'immagine nasce
già lo scorso anno, quando superate tutte le difficoltà
provocate dalla pandemia i musei imolesi hanno conosciuto una
sensibile crescita di pubblico di tutte le fasce d'età, tanto da
quasi triplicare i numeri dell'anno precedente assestandosi
sostanzialmente ai livelli pre-Covid. Crescita stimolata da
visite alle collezioni, conferenze, mostre, concerti notturni,
laboratori per bambini e adulti, e numerose altre iniziative
caratterizzate da una maggior dinamicità e apertura a pubblici
diversificati.
Accanto al nuovo logo saranno in questi giorni rinnovati
tutti i materiali comunicativi, con una palette cromatica
calibrata in modo da dare individualità al Museo San Domenico,
alla Rocca Sforzesca e a Palazzo Tozzoni. A ogni sede è stato
associato un colore, che rispetta una precisa coerenza cromatica
e dona ad ognuna di esse una luce propria. Anche il sito
internet è in fase di rinnovamento: tra alcuni giorni sarà
online il nuovo sito www.imolamusei.it che sarà fortemente
orientato verso la multimedialità, con immagini e contenuti
video che daranno conto della bellezza e dell'unicità del
patrimonio museale imolese.
"L'idea di dotare i nostri musei comunali di una nuova
immagine, più fresca e diretta - commenta l'assessore alla
Cultura Giacomo Gambi - va in un certo senso a certificare anche
visivamente quello che in questi mesi è di fatto già avvenuto,
cioè una sorta di nuovo corso all'insegna di una maggiore
attenzione alle esigenze dei visitatori e della ricerca di una
migliore e più fresca comunicatività. In questi anni ci siamo
dotati di totem digitali, abbiamo sviluppato maggiormente i
canali social, abbiamo implementato gli archivi digitali, per
target diversi, così applicando le nuove tecnologie alla sfida
della divulgazione delle collezioni".
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