La Galleria Borghese prosegue il
progetto di ricerca "I Borghese e la Musica", avviato lo scorso
dicembre, con il secondo concerto barocco dal titolo Musica in
Galleria. La musica strumentale romana del XVII secolo, che
viene trasmesso giovedì 29 luglio alle ore 19.00 sul sito
www.galleriaborghese.beniculturali.it e i canali social
ufficiali del museo e su www.ansa.it nell'ambito del progetto
ANSA per la Cultura.
Sabato 9 ottobre alle ore 17,30 il concerto verrà inoltre
ospitato nel programma "Dal Vivo" di Rai Radio 3 Classica.
Con il progetto "I Borghese e la Musica", la cui direzione
artistica è affidata a Riccardo Martinini, la Galleria
arricchisce così la sua collezione d'arte anche attraverso la
valorizzazione e la divulgazione di opere dell'enorme patrimonio
musicale italiano.
Il Concerto barocco, eseguito da Enrico Gatti e dall'Ensemble
Aurora, si concentra su tre compositori che furono molto
conosciuti in ambito romano nel corso del XVII secolo: Arcangelo
Corelli (1653-1713), destinato a diventare nel giro di pochi
anni l'assoluto protagonista della musica strumentale nella Roma
barocca, raggiunse fama mondiale per essere riuscito a proporre
modelli ineguagliati di perfezione armonica e sintesi
compositiva; Lelio Colista (1629-1680), e Carlo Mannelli (1640 -
1697), compositori appartenenti alle generazioni precedenti, che
svilupparono il loro linguaggio strumentale equilibrandolo con
quello di natura vocale, dei quali alcune opere sono eseguite
per la prima volta in tempi moderni.
Nella Roma della seconda metà del Seicento risuonano numerose
esecuzioni di musiche strumentali e vocali nei saloni dei
sontuosi palazzi cardinalizi della città, nelle chiese e negli
oratori, nelle scenografiche piazze che, come spazi teatrali
'naturali', accolgono i molti pellegrini arrivati in città per
l'occasione.
Tra i lavori in prima esecuzione ci sono le Sonate a tre di
Carlo Mannelli, i cui manoscritti sono conservati presso il
Museo Internazionale della Musica di Bologna, che sono
caratterizzate da una scrittura violinistica decisamente
virtuosistica. Nato a Roma nel 1640, da una famiglia di origine
pistoiese, Mannelli, spesso ricordato nelle fonti con il
nomignolo "Carluccio" o "Carlo del violino", esordì giovanissimo
come cantante a San Luigi dei Francesi nel 1650, per poi
formarsi come violinista (ignoti purtroppo sono i suoi maestri)
e diventare uno dei più apprezzati virtuosi della città, assieme
a Lonati, Stradella e, al più anziano, Lelio Colista. Con
quest'ultimo ebbe modo di suonare in molte occasioni e per i più
illustri mecenati romani. Già dal 1671 a servizio della famiglia
Borghese, nel 1674 il nome di Mannelli figura, proprio accanto a
quello di Colista, nelle liste degli strumentisti chiamati ad
eseguire un oratorio per la Settimana Santa nella cappella del
palazzo del principe Giovan Battista Borghese, così come
ritroviamo ancora i nomi dei due strumentisti in occasione di
una commedia con prologhi e intermedi in musica rappresentato
sempre a palazzo Borghese per il carnevale del 1678.
Il liutista e compositore Lelio Colista (1629-1680), le cui
opere incisero profondamente sulla maturazione dello stile
corelliano, fu un compositore particolarmente dedito al genere
della sonata a tre, «celebre suonatore di liuto e chitarra» e
«compositore di bellissime sinfonie», come ebbe a notare il
compositore e teorico Giuseppe Ottavio Pitoni, e poté
rappresentare agli occhi del giovane Corelli, appena approdato a
Roma, un modello verso cui guardare. Fin da giovanissimo
incoronato da Athanasius Kircher come «vere Romanae Urbis
Orpheus» (Musurgia Universalis, I, Roma 1650, p. 480), Colista
fu a servizio delle più importanti famiglie romane (Barberini,
Chigi, Borghese, Odescalchi) e raggiunse nel corso della sua
carriera una fama ragguardevole come strumentista, compositore e
didatta.
L'Ensemble Aurora è stato fondato nel 1986 da Enrico Gatti con
lo scopo di creare un gruppo strumentale che ricercasse un nuovo
concetto di emissione sonora basato sull'imitazione della voce
umana, impiegando strumenti d'epoca e avendo alle spalle un
lungo lavoro di preparazione storica e musicale. Oltre alle
partecipazioni a numerosi festival e stagioni concertistiche
internazionali l'ensemble ha al suo attivo varie decine di
registrazioni discografiche che sono state più volte premiate
dalla critica specializzata con il Diapason d'or, il Premio
Vivaldi, Choc de la Musique, Scelta di Amadeus, Preis der
Deutschen Schallplattenkritik ed altri.
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