'Cordata' è l'argomento
principale del festival letterario 'Le Parole della Montagna'
che coinvolge fino al 23 luglio alcuni borghi dell'Appennino
marchigiano: Smerillo, Monteleone di Fermo e Monte San Martino,
per un rilancio culturale dei piccoli centri. L'evento parte dal
concetto di cordata, termine montano che ricorda la fatica, la
scalata e rappresenta quel gruppo di individui che si
arrampicano legati tra di loro. Tanti i significati simbolici:
partecipare a una cordata richiede fiducia nell'altro,
responsabilità e rispetto dei tempi e dei limiti altrui, cura e
attenzione reciproche, un legame solido, giusta distanza e
armonia. La montagna ci suggerisce allora che il cammino da
percorrere non è del singolo, ma del gruppo unito da un intento
comune. Il Festival, nato 14 anni fa per parlare di sacralità
della montagna, è un contenitore di eventi di alpinismo,
filosofia, poesia, arte, cinema, letteratura e spettacolo con la
partecipazione di ospiti famosi del mondo della cultura e dello
sport. Si parla di montagna, si partecipa a incontri, a letture,
concerti, racconti e spettacoli; non mancano i laboratori
esperienziali, un'agorà poetica, il festival dei bambini con
performance teatrali nei boschi ed escursioni a tema. Il valore
aggiunto del Festival è l'atmosfera che si crea durante la
manifestazione, fatta di relazioni e di tanta bellezza, complice
i luoghi dove è ambientato. Si parte da Smerillo, un
piccolissimo borgo medievale sotto i Monti Sibillini, in
provincia di Fermo, arroccato sopra un crinale roccioso; stessa
atmosfera suggestiva anche a Monteleone di Fermo e a Monte San
Martino. "Immaginare e realizzare un evento letterario in un
piccolo comune dell'Appennino - commenta Chiara Biondi,
assessore alla Cultura della Regione Marche - significa
scommettere sulle aree interne e montane, attribuire loro un
valore specifico. I piccoli borghi marchigiani hanno
caratteristiche che fanno parte della nostra identità: sono un
patrimonio su cui investire e una risorsa con tanto potenziale
da esprimere".
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