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Marte, il motore della ricerca è la caccia alla vita

Marte, il motore della ricerca è la caccia alla vita

Negri (Asi), sarà l'avamposto per esplorare Giove e Saturno

29 aprile 2021, 17:21

Redazione ANSA

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La caccia alla vita è il motore della sua esplorazione (fonte: USGS) © ANSA/EPA

La caccia alla vita è il motore della sua esplorazione (fonte: USGS) © ANSA/EPA
La caccia alla vita è il motore della sua esplorazione (fonte: USGS) © ANSA/EPA

La caccia alla vita è il motore della ricerca che sta portando su Marte un gran numero di sonde, lander e rover e che continuerà a farlo in futuro, con la seconda parte della missione ExoMars prevista nel 2022. Ma soprattutto, il pianeta rosso è destinato a diventare il nuovo avamposto dell'esplorazione spaziale, con missioni su Giove e Saturno e le loro lune che sotto i ghiacci nascondono oceani. E' lo scenario presentato nel seminario organizzato dalla Commissione Aerospazio dell'Ordine Ingegneri di Roma e Provincia in collaborazione con Thales Alenia Space Italia, Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enea e Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

"Su Marte si sta facendo tanta ricerca e il motore è la caccia alla vita": se in futuro si dovessero scoprire resti di vita fossile su Marte "sarebbe la più grande scoperta scientifica di tutti i tempi", ha detto la responsabile dell'unità Volo umano e sperimentazione scientifica dell'Asi, Barbara Negri.

Le tracce di quelli che sono stati probabilmente antichi fiumi che scorrevano sul pianeta ", ci parlano di un passato in cui Marte era caldo e umido", ha detto Roberto Orosei, dell'Inaf, fra i protagonisti della scoperta di una rete di laghi di acqua salata nel sottosuolo marziano.

"L'idea nuova che si sta facendo strada - ha aggiunto - è che Marte sia stato umido solo per tempi limitati, come i periodi di forte attività vulcanica nei quali i gas serra facevano alzare la temperatura": è uno scenario diverso da quelli ipotizzati finora, ma "fa comunque di Marte un candidato alla vita", ha osservato. L'ipotesi che sta diventando prevalente è che alcuni pianeti abbiano le condizioni della vita, ma che poi si evolvano fino a diventare ostili, portandola all'estinzione. "L'universo - ha osservato Orosei - sarebbe pieno di pianeti come Marte, nei quali la vita si sviluppa e muore".

Nel frattempo si raccolgono indizi sulla vita passata di Marte: non solo le tracce dell'acqua che un tempo scorreva sulla superficie ma le molecole organiche che sono i principali ingredienti della vita, come quelle di zolfo, azoto, ossigeno, fosforo e carbonio, ha detto Francesca Esposito, dell'Osservatorio Capodimonte dell'Inaf. "Marte è stato abitabile in passato e potrebbe esserlo ancora oggi", ha aggiunto, ed per questo che la missione ExoMars 2022 scaverà fino a due metri di profondità grazie a un trivella prodotta in Italia da Leonardo.

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