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Metti l'apparecchio. Assicurati di fare prima una valutazione parodontale

Metti l'apparecchio. Assicurati di fare prima una valutazione parodontale

A cura del Dott. Federico Ausenda, membro della Commissione SIdP.

13 febbraio 2023, 10:08

Redazione ANSA

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Dott. Federico Ausenda, membro della Commissione SIdP. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dott. Federico Ausenda, membro della Commissione SIdP. - RIPRODUZIONE RISERVATA
Dott. Federico Ausenda, membro della Commissione SIdP. - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'ortodonzia è quella branca dell'odontoiatria che si occupa dello studio della diagnosi e del trattamento delle malocclusioni, ovvero di correggere l'errata posizione dei denti. Gli apparecchi che vengono posizionati per raddrizzare i denti possono essere fissi oppure rimovibili. Fino a circa due decenni fa la terapia ortodontica veniva realizzata quasi unicamente attraverso l’utilizzo di fili metallici ancorati ai denti attraverso degli attacchi chiamati brackets.

Dai primi anni 2000 hanno avuto sempre maggiore diffusione gli allineatori trasparenti rimovibili, che consentono di spostare i denti senza la necessità di posizionare apparecchiature fisse.

Sebbene non applicabili nella totalità dei trattamenti, i vantaggi degli allineatori trasparenti sono da un lato il minore impatto estetico perché non risultano visibili a distanza di eloquio, dall’altro la possibilità di avere un migliore mantenimento dell’igiene orale. Infatti, sebbene debbano essere indossati per tutto il giorno tranne per mangiare e per le quotidiane manovre di igiene orale, una volta rimossi permetto l’accesso ai denti da parte di spazzolino e filo.

La migliore estetica e la facilità di pulizia hanno reso questo tipo di trattamento molto più popolare anche negli adulti in particolare per correggere malocclusioni o problemi di affollamento dei denti che oltre ad avere un impatto sull’estetica del sorriso, rendono le manovre di igiene orale più difficoltose.

In ortodonzia, indipendentemente dall’apparecchiatura utilizzata, sia essa il filo metallico o l’allenatore trasparente, il meccanismo attraverso il quale un dente si sposta è quello dall’infiammazione. A livello microscopico si osserva una zona di riassorbimento osseo sul versante verso il quale il dente viene spostato ed una di apposizione ossea sul versante opposto. Soprattutto negli adulti la maggiore frequenza di malattia parodontale pone di fronte ad attente valutazioni.

Infatti le parodontiti sono un gruppo di malattie molto diffuse nella popolazione adulta (ne soffre più di un adulto su due), attraverso un meccanismo infiammatorio portano alla distruzione dei tessuti di supporto dei denti e nei casi più gravi anche alla loro perdita.

Risulta quindi fondamentale verificare prima dell'inizio della terapia ortodontica, soprattutto nei pazienti adulti, lo stato di salute dei denti e dei tessuti parodontali: gengiva, legamento parodontale e osso sottostante. Infatti qualora si applicassero forze ortodontiche in pazienti con una parodontite in fase attiva questa progredirebbe molto più velocemente portando al rischio di perdita di uno o più denti.

Dobbiamo quindi considerare che pazienti con parodontite non potranno mai intraprendere un percorso di allineamento dei denti con una terapia ortodontica? La risposta fortunatamente è no, ma sarà prima indispensabile curare la parodontite.

In conclusione, dopo un’attenta valutazione parodontale dei tessuti di supporto dei denti, in presenza di un parodonto sano seppur ridotto la terapia ortodontica potrà iniziare e dovrà essere affiancata da una terapia igienica di supporto. Se invece si sia in presenza di una parodontite in fase attiva il paziente dovrà prima intraprendere un percorso di cure parodontali non chirurgiche e a volte chirurgiche per mettere sotto controllo la parodontite e solo quando le gengive saranno sane potrà iniziare ad allineare i suoi denti.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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